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Spagna, approvato il "congedo mestruale" senza limiti di giorni. Montero: "Mai più sofferenza in silenzio. Siamo i primi in Europa a riconoscere questo diritto"

In Spagna è stato approvato il disegno di legge sull'aborto e la salute mestruale. Tra le varie misure anche l'introduzione di un congedo mestruale concesso sotto controllo medico, che sarà pagato dalla previdenza sociale per non scaricare il costo sul datore di lavoro. Per la nuova legge sono stati stanziati circa 104 milioni di euro. Il primo ministro Sánchez: "Progressi nel femminismo. Le donne devono poter decidere liberamente della propria vita"

Di Francesca Cristoforetti - 18 maggio 2022 - 17:20

MADRID. "Niente più tabù, niente più stigma, mai più sofferenza in silenzio. Oggi siamo il primo Paese in Europa a riconoscere il diritto alla salute mestruale". Con queste parole la ministra per l’Uguaglianza Irene Montero di Podemos ha annunciato che il disegno di legge sull'aborto e la salute mestruale è stata approvata dal Consiglio dei ministri. 

 

Come riporta il quotidiano nazionale El Pais, il documento si pone un obiettivo sociale di ampio respiro, sia per rimuovere gli ostacoli che persistono nella pratica del diritto all'aborto nel sistema sanitario pubblico che per migliorare le condizioni di vita delle donne, anche attraverso l'introduzione di un congedo mestruale.

 

"Abbiamo approvato la legge sulla salute sessuale - dichiara anche il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez - che amplia i diritti sessuali e mestruali delle donne, garantisce l'aborto in condizioni di parità e protegge i loro diritti riproduttivi. Stiamo facendo progressi nel femminismo. Le donne devono poter decidere liberamente della propria vita".

 

Il congedo per malattia sarà un diritto per chi soffre di periodi dolorosi e invalidanti durante il ciclo mestruale, senza limiti di giorni ma con controllo medico.

 

Il costo di questo congedo sarà coperto dalla previdenza sociale, per evitare il rischio che una misura che mira a migliorare il benessere delle donne finisca per diventare uno strumento di discriminazione sul posto di lavoro, scaricando il costo sul datore di lavoro. 

 

Secondo El Pais, lo stanziamento economico del Ministero per la nuova legge si aggira intorno ai 104 milioni di euro, inclusi i finanziamenti per garantire l'educazione sessuale nei diversi gradi di istruzione o l'accesso gratuito ai prodotti per l'igiene intima per le donne più emarginate o per le donne in carcere.

 

Non è stata ancora realizzata la prevista eliminazione o riduzione dell'Iva per questi prodotti, anche se la ministra Montero ha manifestato l'intenzione di voler portare avanti anche questo punto.

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