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“La terra ha tremato e dalla montagna seracchi e valanghe sono crollati. Tutto attorno a me stava 'esplodendo''': sull'Everest durante il terremoto di 7.1, il racconto

L'alpinista tedesco Jost Kobusch si trovava al campo 1 sulla montagna più alta del mondo quando si è verificato il devastante terremoto, di magnitudo 7.1, costato la vita a oltre 125 persone: “Sono illeso – ha detto al portale ExplorersWeb – ma scosso”

Foto dal profilo Instagram di Jost Kobusch
Foto dal profilo Instagram di Jost Kobusch
Di Filippo Schwachtje - 08 January 2025 - 16:27

LOBUCHE. È sceso “illeso ma scosso” dal campo 1 sul monte Everest l'alpinista tedesco Jost Kobusch, impegnato in un tentativo invernale in solitaria sulla montagna più alta del mondo durante il devastante sisma costato la vita a oltre 125 persone tra Tibet e Nepal (Qui Articolo). Kobush, 32 anni, ha raccontato la sua esperienza al portale ExplorersWeb, contattato dallo stesso alpinista dopo essere arrivato al villaggio di Lobuche.

 

Come detto, Kobusch stava tentando la scalata invernale in solitaria della cresta ovest dell'Everest, senza ossigeno supplementare: un'impresa difficilissima di per sé, durante la quale l'alpinista si è però trovato a fare i conti con le conseguenze del sisma, avvenuto alle 6 e 50 ora nepalese. La terra ha iniziato a tremare mentre Kobusch si trovava all'interno della sua tenda, al campo 1, tra il ghiacciaio Khumbu e il Lho La. L'epicentro è stato registrato nella città di Xigaze, in Tibet, a una profondità di circa 10 chilometri.

 

“Mi sono svegliato confuso – ha detto l'alpinista a ExplorersWeb – perché tutto intorno a me stava come esplodendo. I seracchi cadevano e le valanghe ruggivano. In quel momento non sapevo se si trattasse di un terremoto o se fosse crollato qualche grande seracco. Sono stato colpito dalle onde d'urto e frammenti provenienti dalle valanghe vicine hanno perforato la tenda. Poi tutto si è calmato, e a quel punto mi sono detto: 'Ok, qualunque cosa sia stata, è meglio stare tranquilli e aspettare che le cose si sistemino, che siano altre valanghe o scosse sismiche'. Così ho aspettato un paio d'ore e poi ho deciso che era probabilmente una buona idea tornare al Campo base”.

 

L'alpinista a quel punto è sceso il più velocemente possibile a valle, raggiungendo prima il campo base e poi il villaggio di Lobuche, tra le molte scosse di assestamento percepite durante la discesa. Per l'alpinista tedesco, tra l'altro, non si è trattato del primo terremoto sulla montagna più alta del mondo: nell'aprile del 2015 Kobusch si trovava infatti al campo base dell'Everest quando un altro intenso sisma devastò parte della regione, causando un'enorme valanga che uccise 22 persone proprio al campo base.

 

“Sono stato molto fortunato – ha detto – che il terremoto mi abbia colpito mentre ero nella tenda, che era montata su un terreno comodo e sicuro. Posso solo immaginare cosa sarebbe successo se fossi stato su qualche area difficile, esposta ai seracchi quando la terra ha iniziato a tremare”.

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