Per l'economia tedesca ancora segno meno: Germania in recessione per il secondo anno consecutivo
L'economia tedesca, la prima in Europa, sta vivendo la fase di stagnazione più lunga dal Dopoguerra (e le previsioni per il 2025, tra le difficoltà sul fronte industriale e l'annunciata 'guerra commerciale' del neo eletto presidente Trump, non sono rosee)
BERLINO. Ancora segno meno per l'economia tedesca: per il secondo anno consecutivo cala il Pil della Germania, a testimoniare ancora una volta le difficoltà che in questa fase sta vivendo la prima economia dell'Unione. Lo scorso anno il Prodotto interno lordo tedesco si è ridotto dello 0,2 per cento, un dato in linea con le previsioni avanzate negli ultimi mesi da governo ed economisti.
Nel 2023 l'economia tedesca si era contratta dello 0,3 per cento. “La Germania – ha detto l'economista Timo Wollmershäuser – sta vivendo la fase di stagnazione più lunga della sua storia dal Dopoguerra”. Una performance significativamente peggiore anche nel confronto internazionale e che si conferma proprio a poche settimane da nuova elezioni nel Paese.
Le autorità della Bundesbank nelle scorse settimane avevano sottolineato come, anche per il 2025, le previsioni non fossero rosee: la crescita tedesca era stata stimata allo 0,1%, con il rischio concreto di un terzo anno di recessione di fronte alla prospettiva dell'annunciata 'guerra commerciale' del neo eletto presidente Usa Donald Trump (che ha parlato di dazi fino al 20% sulle importazioni americane, Qui Articolo).
“La Germania – scrive Internazionale citando il presidente dell'Istituto Destatis Ruth Brand – è ormai stabilmente il fanalino di coda dell'Eurozona ed è l'unico grande Paese europeo ad aver registrato una riduzione del Pil rispetto al 2019, prima della pandemia di Covid-19”. Tra i settori attualmente più colpiti dalla crisi quello dell'automotive (con ampi ramificazioni in Europa): ben 35mila sono i posti in meno previsti da Volkswagen entro il 2030.