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Occupazione e Generazione Z: per i giovani del Nord Est conta sempre di più il bilanciamento lavoro-vita e meno lo stipendio

L'analisi condotta da The Adecco Group analizza le richieste dei giovani per inserirsi nel mondo del lavoro: tra i dati anche quello che ben sei su dieci sono disposti ad accettare uno stipendio più basso per avere un ruolo gratificante e in linea con gli studi compiuti. ''L’ingresso sempre più ampio della Gen Z nel mondo del lavoro impone alle aziende riflessioni approfondite per comprenderne desideri e aspettative''

Pubblicato il - 17 ottobre 2023 - 16:13

TRENTO.  Conta sempre di più il bilanciamento vita-lavoro anche rispetto allo stipendio per i giovani della generazione Z del Nord Est. E' questo il risultato dello studio condotto da The Adecco Group su cosa cercano ragazze e ragazze in termini lavorativi. Per il 34% dei rispondenti il bilanciamento vita-lavoro risulta un fattore fondamentale nella scelta del lavoro, ben più importante per i coetanei del Centro Italia dove si ferma al 28%.

 

Dalla ricerca emerge anche che nonostante lo stipendio sia il driver più importante nella scelta del lavoro, come per tutti i giovani in Italia, nel Nord Est la rilevanza di questo aspetto risulta la più bassa del Paese, ferma al 55% contro, ad esempio, il 68% del Nord Ovest.

 

La ricerca evidenzia infine che, nonostante lo stipendio sia il driver principale delle scelte, la Gen Z (quella nata nei medio-tardi anni novanta del XX secolo e i primi anni duemiladieci, indicativamente dal '97 al 2012) non rinuncia ai propri interessi e alla crescita professionale: ben sei su dieci sono disposti ad accettare uno stipendio più basso per avere un ruolo gratificante e in linea con gli studi compiuti. Probabilmente anche per questa ragione ben il 74% dei giovanissimi che già lavorano si dichiarano soddisfatti della propria occupazione.

 

Più che sul lavoro, infatti, sembra che sia la ricerca dello stesso a creare preoccupazioni alle giovani generazioni: per il 68% questa viene effettuata con sentimenti negativi, legati principalmente a preoccupazione (38%), ansia (31%) o rassegnazione (12%). Dati importanti per comprendere il mercato del lavoro futuro e attuale, considerando che, in Italia, già il 20% del totale degli assunti appartiene alla Gen Z.

 

“L’ingresso sempre più ampio della Gen Z nel mondo del lavoro impone alle aziende riflessioni approfondite per comprenderne desideri e aspettative. Le differenze culturali fra le generazioni devono essere analizzate nel profondo, per implementare strategie che possano essere efficaci nell’attrarre talenti. Questa ricerca di Adecco, nata proprio per ascoltare la Gen Z, fornisce gli strumenti per comprendere cosa serve per essere attrattivi verso i più giovani e avviare quindi percorsi che rendano il mondo aziendale più coinvolgente e interessante per questa nuova generazione” commenta Virginia Stagni, Chief Marketing Officer di The Adecco Group Italia.

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