Riforma del welfare, la Cisl Fp: "Più attenzione agli anziani. Va realizzata una filiera dei servizi"
Martedì l'incontro con l'assessore Zeni in merito al progetto di revisione del sistema welfare anziani e conseguente ridisegno del sistema socio-sanitario. Presentato documento unitario delle parti sociali: "Se si vuole risparmiare i risparmi siano utilizzati per sviluppare competenze e qualità"
TRENTO. Si è svolto martedì 13 settembre l’incontro con l’Assessore alla Salute e Politiche Sociali Luca Zeni in merito al progetto di revisione del sistema welfare anziani e conseguente ridisegno del sistema socio-sanitario e socio-assistenziale nella nostra provincia. L'incontro, che ha visto la partecipazione di tutte le OO.SS. confederali, oltre che prevedere la presenza delle categorie della Funzione Pubblica e dei Confederali ha registrato la presenza anche della categoria dei Pensionati, su convocazione dell’Assessore stesso. A spiegare cos'è successo è la Cisl Funzione Pubblica.
"In particolare all'incontro si è presentato un documento unitario che raccoglieva tutta una serie di domande per le quali l’Assessore è stato invitato a dare una risposta a breve; entrando nello specifico si è condiviso l’esigenza di affrontare l’aumento esponenziale della popolazione anziana, che nei prossimi anni investirà in maniera sensibile anche la nostra provincia. Abbiamo richiesto che questa riforma realizzi una filiera dei servizi reale e conforme al territorio, anche magari con nuove modalità di presa in carico e accompagnamento nell'offerta ed erogazione dei servizi con un ampliamento e una diversificazione dei servizi stessi, in particolare abbiamo evidenziato che;
- La riforma del welfare deve essere inserita in un progetto chiaro e condiviso da parte di tutti gli attori interessati alla riforma in questione, per poi delimitarne il suo percorso entro il quale questa riforma prenda a camminare; riforma che prevede al suo interno anche il ragionamento della riorganizzazione delle 41 Apsp del Trentino;
- Questo progetto dovrà necessariamente essere condiviso dalle parti sociali con un confronto aperto e solidale come mai si è visto in Provincia ed è per questo che abbiamo chiesto un Tavolo permanente di confronto;
- Ogni ambito territoriale del Trentino deve essere consultato, perché questa riforma ha un ritorno per ogni cittadino e deve racchiudere la piena considerazione e tutela dei dipendenti coinvolti
- La riforma deve considerare ogni esperienza in essere a riguardo le Apsp in particolare, senza peggioramenti del sistema, sia in termini di qualità ed economici, per evitare frammentazioni delle attuali risorse
- Se poi si pensa che questa riforma sia fonte di risparmi, questi devono essere utilizzati per la dotazione organica dei servizi, delle Apsp in particolare, al fine di sviluppare ulteriormente qualità e competenza dei servizi che oggi sono in discussione".