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Il mercato immobiliare a +20%, ma le imprese sono ferme

Il mercato dei fabbricati vola dell'11%, ma il volume è generato dai privati. Le imprese sono ancora a terra. In crescita anche i mutui spinti dal fondo di garanzia. La compravendita di terreni in flessione

Da sx Rigotti (Fimaa), Zanolini (studio notarile associato) e Borzaga (Osservatorio Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate)
Di Luca Andreazza - 22 ottobre 2016 - 07:28

TRENTO. Una Monna Lisa. Questo il quadro che emerge dai dati presentati oggi sul settore immobiliare in Trentino dall'Osservatorio dell'Agenzia delle Entrate, lo studio notarile associato Reina, Spena, Vangelisti, Zanolini e Ziglio e da Fimaa (Federazione Italiana Mediatori Agenti d'Affari). Il mercato sembra sorridere, ma non ride ancora. Dietro al +19,59% del periodo gennaio – agosto rispetto al 2015 si nasconde infatti un dipinto che presenta ancora tante criticità.

 

“Il volume di compravendite in provincia – spiega Paolo Borzaga dell'Osservatorio Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate – è cresciuto nel quadrimestre maggio-agosto del +21,63% rispetto al quadrimestre gennaio-aprile. Se si prendono in esame i primi otto mesi del 2016 si può delineare un dato altrettanto positivo che segna un +19,59% rispetto all'anno scorso”.

 

L'abbozzo di sorriso induce quindi all'ottimismo, ma non è tutto oro ciò che luccica. “Si può parlare di ripresa del settore. Il contesto rimane però ancora molto fluttuante e instabile, luglio infatti ha visto una contrazione anomala per il periodo del 10%”, sottolinea il notaio Giovanna Zanolini, che dispone di diversi dati aggregati prendendo in considerazione gli uffici dello studio associato Reina, Spena, Vangelisti, Zanolini e Ziglio presenti in provincia (quattro sedi a Trento, una a Pergine e le basi secondarie di Pinè, Bassa Valsugana, Bassa Val di Non e Primiero ndr) che rappresentano il 10% del mercato.

 

I mutui sono in crescita grazie alla spinta del fondo di garanzia e alla maggior disponibilità delle banche nel concedere credito per l'acquisto delle case: “Al netto delle surroghe (il cambio di banca per accedere a tassi più agevolati ndr), gli atti che abbiamo disposto sono 240. Dato in crescita del 23% e del 29% in contrapposizione rispettivamente al primo quadrimestre e ai primi 8 mesi del 2015”.

 

Il primo indice negativo si registra nella compravendita del terreno: ”Si parla di un calo del 4% rispetto al primo quadrimestre – spiega Zanolini - L'acquisto dei terreni è in flessione anche per quanto riguarda il periodo gennaio – agosto rispetto al 2015. E' necessario premettere però che per quanto riguarda Trento gli spazi sembrano saturi”.

 

Il nodo del contendere si sposta quindi sui fabbricati: “Abbiamo aperto pratiche per 261 atti per un saldo positivo rispetto al primo quadrimestre del +5,3% (+5,6% a livello regionale e +9,7% sul piano nazionale)” - sottolinea il notaio.

 

Atti che si riassumono in 241 pratiche per gli immobili residenziali, 4 uffici, 14 locali declinati all'artigianato e al commercio e 2 multiprorietà. “Il residenziale si ferma a +3,4% rispetto a gennaio – aprile 2016 e sfiora l'11% rispetto all'anno scorso. In questo caso circa il 95% si riferisce a compravendite fra privati, mentre il restante 5% riguarda le imprese”.

 

E se le contrattazioni fra privati volano, le imprese sono ancora sedute. “Questo è un punto negativo – interviene Severino Rigotti, presidente provinciale e consigliere nazionale di Fimaa - Il mercato edile è fermo. Non si vedono più gru a Trento e le imprese non lavorano”.

 

Severino Rigotti rimarca inoltre che il dato residenziale, seppur in crescita, non deve indurre all'errore di considerare il settore fuori dalla crisi: ”Il mercato residenziale registra infatti flessioni importanti sul valore di acquisto”.

 

Secondo le stime, prima della crisi un'abitazione poteva valere 250 mila euro “Ora questo stesso immobile può essere acquistato per 150 mila euro – spiega Rigotti - Il valore di mercato si è deprezzato fra il 20 e il 50%. Grazie alle agevolazioni sulla compravendita delle case green inoltre costa meno acquistare un'abitazione nuova e lasciare sfitte case costruite prima del 2007/2008. Analogo discorso può essere fatto sui terreni, se prima si poteva proporre 700 euro al metro cubo, ora è già tanto arrivare a 200 euro. L'impressione è che la 'linea media' stia sparendo. I capitali sono meno, mentre ora il mercato è diviso fra chi può spendere fino a 250 mila e la 'linea alta' che può arrivare al milione”.

 

La fotografia della crisi delle imprese viene certificata dal dato sulle vendite forzose fornito in chiusura dal notaio: “Rispetto al primo quadrimestre, nel secondo le compravendite seguite alle aste giudiziarie sono salite del 6,5%. Un valore che mostra una sofferenza per una fetta di torta che rappresenta circa 11 milioni di euro solo a Rovereto. Non disponiamo di dati precisi per Trento che però è in linea con questo quadro”.

 

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