Contratto metalmeccanici: 50 euro in più al mese per i 4.000 lavoratori
Storico rinnovo del contratto (non accadeva dal 2001) dei contratto collettivo provinciale. De Laurentis: "Abbiamo sotto mano l'andamento economico delle imprese. Agli utili devono partecipare anche i dipendenti e finalmente ci saranno più di 600 euro all'anno in busta paga"
TRENTO. Era dal 2001 che non veniva ritoccato, ma da oggi per 4.000 persone ci saranno almeno 50 euro al mese in più nelle loro buste paga. Stiamo parlando dei lavoratori delle imprese artigiane metalmeccaniche il cui contratto collettivo provinciale finalmente, dopo 15 anni, è stato rinnovato.
Un procedimento che ha visto l'associazione artigiani in prima linea come spiega il presidente Roberto De Laurentis: "Siamo riusciti a ripetere l'operazione fatta con il mondo del legno e dei lapidei. Come artigiani, infatti, abbiamo sotto controllo la contabilità di oltre 3.000 aziende del settore metalmeccanico del quale conosciamo l'andamento economico e quindi utili e perdite. Abbiamo quindi realizzato una serie di studi. Se ci sono utili riteniamo che anche il lavoratore abbia diritto a parteciparvi. Ecco quindi che in questa fase, che il mercato del metalmeccanico funziona, visto che soprattutto nell'automotive e in quello delle subforniture di precisione, tutto ciò che è artigiano sta tornando a salire, è diventato prioritario per noi artigiani riuscire a far partecipare agli utili delle aziende anche i dipendenti". Ed ecco quindi più di 600 euro all'anno in busta paga e un ritocco del contratto collettivo provinciale che, dopo 15 anni, è davvero di grande importanza.
"Riguarda quasi 4000 persone - scrive su Facebook Franco Ianeselli segretario della Cgil - . Incremento minimo di 50 euro al mese che possono aumentare sulla base della redditività di settore, pagamento dei primi tre giorni di malattia per gli operai, due giorni aggiuntivi di permesso retribuito, regolazione intelligente della flessibilità in azienda. L'ultimo contratto provinciale era stato firmato nel 2001. Orgoglioso di un sindacato che, riconoscendo i propri ritardi, si impegna per tutelare anche i lavoratori delle microimprese".