Il regista Luca De Fusco porta sul palco del Sociale uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura: “Anna Karenina" di Tolstoj
Il taglio registico di De Fusco mette a fuoco le vicende e i meccanismi attorno alla protagonista, interpretata da Galatea Ranzi, concentrando l’attenzione sulle tre coppie del racconto

TRENTO. Nuovo appuntamento con il calendario della Stagione del Teatro Sociale, palinsesto programmato dal Centro servizi culturali S. Chiara di Trento, che da giovedì 6 a domenica 9 marzo vedrà salire sul palco Galatea Ranzi in Anna Karenina, opera di Lev Tolstoj, con la regia di Luca De Fusco. Una produzione Teatro Stabile di Catania, Teatro Biondo di Palermo.
Il regista Luca De Fusco porta sul palcoscenico uno dei romanzi più importanti della storia della letteratura, con l’obiettivo di analizzare l’animo inquieto di Anna Karenina e le sue relazioni con i personaggi che la circondano. Karenina paga il prezzo della sua estrema sensibilità e il desiderio di vivere pienamente la propria vita, in una società governata dall’ipocrisia e dal perbenismo borghese.
L’adattamento del romanzo, risultato della collaborazione con il drammaturgo Gianni Garrera, non pretende di trasferire sulla scena teatrale tutte le complessità psicologiche e letterarie dell’opera che Tolstoj pubblicò per la prima volta a puntate tra il 1875 e il 1877. Il taglio registico che opera De Fusco mette a fuoco le vicende e i meccanismi attorno alla protagonista, interpretata da Galatea Ranzi, concentrando l’attenzione sulle tre coppie del racconto, intese come metafore di tre destini diversi: quello maledetto ma pieno di passione di Anna, Vronjskij e Karenin, quello amaro e fallimentare di Oblonskij e Dolly, e quello sereno e benedetto di Levin e Kitty.
L’evocativa scenografia dello spettacolo richiama una imponente stazione ferroviaria, che grava come un infausto destino sulla protagonista, e si avvale di proiezioni di gusto cinematografico secondo un meccanismo meta-teatrale usato spesso da De Fusco. L’intenzione di valorizzare il romanzo ha portato il regista alla scelta di mantenerne la struttura letteraria attraverso dialoghi fedelmente riprodotti, ai quali si alternano diversi “a parte”, che creano un effetto brechtiano di straniamento.
"Come raccontare a teatro una delle storie più belle del mondo? Abbiamo cercato di rispondere a questa domanda in vari modi. – spiega il regista, Luca De Fusco - Innanzitutto, con un cast rilevante che parte da una delle migliori attrici italiane, Galatea Ranzi, per il ruolo di Anna, ma anche da un insieme di interpreti di grande livello, che vanno da Paolo Serra nel ruolo di Karenin, a Giacinto Palmarini per quello di Vronskji, a Stefano Santospago che veste i panni di Oblonskij, Francesco Biscione, Debora Bernardi, Irene Tetto, Giovanna Mangiù e la giovane Mersila Sokoli. Insieme al drammaturgo Gianni Garrera – prosegue – abbiamo deciso di non nascondere l’origine letteraria del testo, ma anzi di valorizzarla. Al di là dei dialoghi, le parti più strettamente narrative o i commenti di Tolstoj sono interpretati dagli stessi attori. I pensieri dei personaggi sono invece detti dai personaggi stessi, seguendo la lezione di Ronconi del Pasticciaccio e configurando degli “a parte”, tipici del linguaggio teatrale, come lo stesso coro. A queste tecniche puramente teatrali ho aggiunto un montaggio veloce, cinematografico, composto di molte brevi scene e contrassegnato dalla grammatica visivo-musicale, ormai consueta nelle mie regie".
Foyer del Teatro. Proseguono gli appuntamenti dedicati agli approfondimenti della Stagione 24/25. Il nuovo incontro in calendario con i protagonisti dello spettacolo è in programma al Teatro Sociale venerdì 7 marzo alle ore 17.30. L’incontro verrà moderato dalla prof.ssa Adalgisa Mingati (Università degli Studi di Trento).
I biglietti sono acquistabili online sulla piattaforma del Centro servizi culturali Santa Chiara (Qui info) oppure alle Casse del Teatro Sociale e dell’Auditorium S. Chiara.