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Trento è l'ottava città più Smart d'Italia ma tre anni fa eravamo primi

L'ICity Rate ha inserito il capoluogo trentino nella top ten delle città più intelligenti. Un buon risultato ma nel 2012 eravamo terzi e l'anno dopo primi. Cosa è successo in questi anni? Ci sono state le elezioni provinciali e il caso Deloitte. Maule: "Hanno anche cambiato i parametri. Ma siamo soddisfatti"

Di Luca Pianesi - 21 ottobre 2016 - 17:17

TRENTO. Trento è l'ottava città più smart d'Italia in questo 2016. Il Comune comunica che "si conferma tra le prime dieci". I dati sono stati presentati ieri a Bologna nell'ambito dell'ICity Lab, l'edizione 2016 di ICity Rate (il Rapporto annuale realizzato da ForumPA per fotografare la situazione delle città italiane nel percorso verso città più intelligenti). Ok, un buon risultato, ma non definitivo perché quattro anni fa eravamo terzi e nel 2013 addirittura primi. Poi qualcosa è cambiato. Sono cambiati i parametri di valutazione, ci spiega Chiara Maule assessora del comune di Trento, ma non basta. Qualcosa si è rotto non oggi, non ieri. Trento si è ritrovata dall'essere la città più smart d'Italia al tredicesimo posto nel giro di un anno. Era il 2014. Guarda caso nell'ottobre 2013 c'erano state le elezioni provinciali, il cambio di Giunta e quindi d'indirizzo politico. E poi in quel 2014 è scoppiato il "caso" Deloitte - Trento Rise. Come dicevamo qualcosa s'è rotto e il mondo della ricerca e dell'innovazione trentina s'è trovato improvvisamente con meno vento in poppa, meno sostegno politico e a doversi arrabattare per schivare secche e pericolosi gorghi.

 

L'anno scorso si è riguadagnata qualche posizione in questa speciale classifica risalendo all'ottavo posto e quest'anno è stato confermato il piazzamento, nonostante Trento sia l'unica "Smart City" italiana a tutti gli effetti, meglio l'unica europea e una delle cinque del mondo con Guadalajara (Messico), Kansas City (Stati Uniti), Casablanca (Marocco) e Wuxi (Cina). La morale è che non ci si può accontentare, mai. Il mondo dell'innovazione e della ricerca è un mondo che oggi è così e domani, se non c'è strategia d'insieme e se non c'è una politica forte e in grado di guidare gli eventi, è già ribaltato. La tecnologia è in continuo cambiamento e ricercatori e innovatori sono prima di tutto abitanti del mondo, tra le poche vere categorie di lavoratori davvero mobili. Vanno dove ci sono le condizioni per accoglierli. A Trento ci sono, ci sono state e, siamo sicuri, ci saranno.

 

Ma che tantissimo ancora ci sia da fare lo dice anche il Regional Innovation Report 2016 (il documento della Commissione Europea elaborato su 20 paesi membri dell'Ue per stimolare e sostenere la ricerca e l'innovazione che ha dedicato oltre 409 pagine al “caso” Trento): “Sebbene il Trentino possa essere considerato come un punto di riferimento rispetto alla ricerca di base e a settori come la meccatronica, gli smart systems e l'Ict, - scrive l'Europa - la sua aspirazione di essere riconosciuto a livello internazionale come un pioniere della 'nuova rivoluzione industriale' richiede uno sforzo costante per orientare la sua economia e la società verso questo obiettivo, e per mantenere una posizione nei piani alti”. Nella top ten, intanto, ci siamo. L'ottavo comune su 106 (in testa ci sono Milano, Bologna, Venezia e Firenze) analizzati nell'ICity Rate (sulla base di 105 indicatori statistici sette dimensioni tematiche: Economy, Living, Environment, People, Mobility, Governance e Legality). Trento, a Bologna, era rappresentata dall'assessore all'innovazione del comune, Chiara Maule che c'ha detto di essere comunque molto soddisfatta.

 

"Da qualche anno nella classifica vengono inseriti anche parametri legati al benessere del cittadino - ci spiega - e non solo i dati sulla tecnologia e sull'innovazione. Io stessa durante il mio intervento a Bologna ho voluto sottolineare che la nostra Smart City Week è stata incentrata proprio sul rapporto tra città smart e residenti. E partendo da questo spunto abbiamo concordato con gli amministratori soprattutto del Nord Italia, per ragioni di vicinanza, di lavorare insieme. Se Trento sviluppa un'applicazione che funziona perché Milano non dovrebbe riprenderla e viceversa. E' vero - conclude Maule - che pochi anni fa eravamo ai vertici della classifica ICity. Ma oggi siamo ai vertici per quanto riguarda le città di medie dimensioni. A pochissimi punti, per esempio, da Sondrio che è settima. La nostra partita si gioca lì perché i nuovi parametri finiscono per premiare le grandi metropoli. Un tempo, per esempio, c'era la voce banda larga con la quale noi stravincevamo. Oggi la banda larga ce l'hanno tutti".

 

Appunto: anche quella di essere tra i primi territori italiani per diffusione della banda larga era stata una scelta strategica che nel tempo si era dimostrata efficace. Trento vince solo se corre più veloce degli altri. E speriamo di passarla presto Sondrio, con tutto il rispetto per i suoi 21 mila abitanti. 

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