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Arriva il logo per le aziende che favoriscono l'inserimento professionale dei rifugiati

L'iniziativa, promossa l'Unhcr, ha l'obiettivo di valorizzare le potenzialità di un attivo coinvolgimento del settore privato nell’inclusione effettiva dei richiedenti protezione nella società

Pubblicato il - 02 ottobre 2016 - 09:36

“Welcome. Working for refugee integration” questo il logo che potranno adottare le aziende che maggiormente si distingueranno nel favorire l’inserimento professionale dei rifugiati e nel sostenere il loro processo d’integrazione in Italia.

L'iniziativa, che ha l'obiettivo di valorizzare le potenzialità di un attivo coinvolgimento del settore privato nella realizzazione di un’inclusione effettiva dei rifugiati nella società, sarà avviata a partire dal 2017 dall’Unhcr. Le aziende potranno esporre il lodo ed utilizzarlo nelle loro attività comunicazione.

 

“L'iniziativa – hanno spiegato i promotori - da una parte costituirà una testimonianza dell’adesione e promozione di un modello di società inclusiva, perseguendo un’attività di sensibilizzazione in grado di prevenire e combattere sentimenti di xenofobia e razzismo nei confronti dei richiedenti asilo e dei beneficiari di protezione internazionale. Dall’altro, l’esposizione del logo rappresenterà un segnale di riconoscimento per le aziende che concretamente si sono adoperate per favorire l’inserimento lavorativo dei beneficiari di protezione internazionale, assumendosi una parte di responsabilità nella costruzione di una società più sensibile ai bisogni di chi è stato costretto ad abbandonare il proprio paese a causa di guerre, conflitti e persecuzioni e ha scelto di ricominciare una nuova vita in Italia”.

 

L'assegnazione avverrà annualmente sulla base dell’insindacabile valutazione di un Comitato appositamente creato che include personalità provenienti da contesti diversi e che a vario titolo si occupano di responsabilità sociale nell’ambito del settore privato. Il logo verrà assegnato alle imprese che avranno posto in essere una delle seguenti attività: l'essersi distinte per aver effettuato nuove assunzioni di beneficiari di protezione internazionale o comunque per aver favorito il loro concreto inserimento lavorativo, attraverso efficaci programmi di formazione lavoro; l'aver favorito il processo d’inclusione sociale nei territori di riferimento dei propri dipendenti beneficiari di protezione internazionale, attraverso attività atte a favorire il dialogo interculturale o attraverso misure concrete di sostegno; infine l'aver favorito la nascita di attività di auto impiego dei beneficiari di protezione internazionale, attraverso attività, svolte non a titolo oneroso, di sostegno ad iniziative di start-up.

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