Violenza di genere, bullismo, droga e sicurezza stradale: nelle scuole di Belluno lezioni di educazione civica con le forze dell’ordine
È alla terza edizione l’iniziativa promossa dal Comune di Belluno che porta nelle scuole del territorio le lezioni di legalità, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico, la Prefettura e le forze dell’ordine. Il progetto per il 2025 è stato presentato nella mattinata del 5 marzo nella Sala del Consiglio di Palazzo Rosso alla presenza delle istituzioni e degli istituti scolastici coinvolti

BELLUNO. Lezioni di educazione civica con le forze dell'ordine nelle scuole di Belluno: presentata la terza edizione dell'iniziativa promossa dal Comune per portare nelle scuole del territorio 'corsi' di legalità, in collaborazione con l'Ufficio scolastico e la Prefettura. Il progetto per il 2025 è stato presentato nella mattinata del 5 marzo nella Sala del consiglio di Palazzo Rosso, alla presenza delle istituzioni e degli istituti scolastici coinvolti.
“Nelle due edizioni precedenti - ha spiegato Raffaele Addamiano, assessore alla cultura del Comune di Belluno - sono stati coinvolti centinaia di ragazzi e quest’anno abbiamo mandato una prima comunicazione alle scuole già lo scorso 6 agosto, perché crediamo fortemente nella sinergia tra istituzioni, grazie alla quale abbiamo replicato un esperimento importante sotto il profilo educativo e di prevenzione. Le parole chiave sono infatti responsabilità e consapevolezza: nelle due edizioni precedenti era emerso come spesso i ragazzi e le ragazze non abbiano piena cognizione del fatto che determinate azioni, magari apparentemente irrilevanti, hanno conseguenze a volte anche per tutta la vita. Vogliamo quindi promuovere la legalità e contrastare il disagio giovanile per creare in loro una coscienza civica, una sorta di carta etica dei valori della cittadinanza”.
Centrale il dialogo: tutti i presenti hanno ribadito come le lezioni non saranno un’esposizione di norme e divieti, ma saranno improntate al dialogo e al confronto intergenerazionale, anche tramite esempi concreti utili a capire la realtà del territorio.
Il programma prevede 4 lezioni su temi diversi: si partirà il 14 marzo con la Polizia di Stato che parlerà di bullismo e cyberbullismo al Liceo classico Tiziano, poi la Guardia di Finanza affronterà il tema della contraffazione e del contrasto alla droga all’ITIS Segato (26 marzo), i Carabinieri si occuperanno della violenza di genere all’IPSIA Brustolon (2 aprile) mentre la Polizia locale discuterà con i ragazzi della scuola media Ricci di circolazione stradale (la data in questo caso è ancora da definire).
“La collaborazione con l’amministrazione prosegue da tempo - ha precisato il vice prefetto Antonio Russo - e la partecipazione delle forze dell’ordine è costante. Si tratta senz’altro di un progetto valido con risultati concreti, che ogni anno cerca di toccare punti nuovi e di raggiungere i ragazzi, con i quali il rapporto non è sempre facile: non si tratta infatti solo di divieti, ma dobbiamo far comprendere a fondo queste tematiche”.
Conoscere anche il punto di vista dei giovani
Sono poi intervenuti i rappresentanti delle forze dell’ordine, per le quali il dialogo è utile anche per comprendere il punto di vista dei giovani e poterli aiutare al meglio.
“La nostra partecipazione - ha evidenziato il tenente colonnello Alessandro Starace, del comando provinciale dei Carabinieri - non vuole essere puramente cattedratica, ma cercheremo un dialogo utile anzitutto a noi per capire le dinamiche giovanili. Tratteremo il tema della violenza di genere e del revenge porn, poiché è da questa fascia di età che bisogna iniziare a trasmettere determinati valori e atteggiamenti”.
“Reputiamo fondamentale andare nelle scuole - ha aggiunto la commissaria Sofia Pierini, della Polizia di Stato - perché i ragazzi non vedano le forze dell’ordine solo in un’ottica repressiva ma soprattutto in un’ottica preventiva: lo scopo, infatti, è capire le loro problematiche in modo da poter intervenire prima che siano compiuti gesti potenzialmente irreversibili. Nel mio caso mi occuperò di bullismo e cyberbullismo, un tema molto legato all’uso dei social, con l'obiettivo anche di renderli consapevoli su un uso responsabile di essi”.
“Entrare nelle scuole - ha concluso infine il tenente Di Spirito, della Guardia di Finanza - significa educare i giovani su materie che spesso vedono come lontane. In particolare, ci occuperemo di contraffazione e stupefacenti: temi apparentemente distanti ma che si innestano nella stessa filiera, con la contraffazione che porta soldi nelle mani della criminalità organizzata, oltre a mettere a rischio il tessuto produttivo anche nel Bellunese, così come fanno il traffico e l’uso di stupefacenti. In questa fase, i ragazzi devono imparare a diventare i supervisori di loro stessi e capire che questi gesti sono un danno per loro e l’intera comunità”.