Preparava un omicidio a 15 anni: dagli arresti nel Regno Unito al 'fondatore' in Texas, gli orrori del gruppo satanista e neonazista
Secondo quanto emerso il giovane arrestato ieri a Bolzano (e accusato di preparare l'omicidio di una persona vulnerabile in un centro sportivo altoatesino) si sarebbe unito al gruppo online “764”: diversi (giovanissimi) aderenti sono stati arrestati recentemente nel Regno Unito, mentre il 'fondatore' sta scontando in Texas una pena di 80 anni
![Nel riquadro uno dei simboli trovati nella camera di Cameron Finnigan, un giovane appartenente al gruppo arrestato in Inghilterra Nel riquadro uno dei simboli trovati nella camera di Cameron Finnigan, un giovane appartenente al gruppo arrestato in Inghilterra](https://cdn.ildolomiti.it/s3fs-public/styles/articolo/public/articoli/2025/02/hytmyjuy_1.jpg?itok=-mIBeIpE)
BOLZANO. Dal Texas al Regno Unito fino a Bolzano: la rete del gruppo online al quale, secondo quanto emerso, faceva riferimento il 15enne arrestato ieri nel capoluogo altoatesino con una lunga serie di accuse (nel dettaglio: partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo, fabbricazione ed utilizzo di ordigni esplosivi, porto abusivo di armi, danneggiamento aggravato, detenzione e diffusione di materiale pedopornografico) è ampia e, da anni, rappresenta uno dei fenomeni più preoccupanti emersi in rete.
Il gruppo è chiamato “764” ed è stato definito dalle forze dell'ordine che hanno portato avanti l'operazione all'alba di ieri “satanista e neonazista suprematista”. Secondo quanto emerso i membri del gruppo cui faceva riferimento il 15enne stavano “pianificando un'azione terroristica nel corso della cosiddetta 'Settimana del Terrore'. In termini concreti, i membri avevano il compito di selezionare una vittima tra persone vulnerabili, videoregistrare l'omicidio e pubblicare successivamente il video su un sito russo del Dark Web”.
Dall'esito delle indagini, il minorenne altoatesino “avrebbe contribuito attivamente alla realizzazione del piano, dimostrando la propria lealtà al gruppo mediante la riproduzione dei simboli della setta su muri e veicoli nei pressi di un impianto sportivo della Provincia, luogo scelto per compiere l'omicidio”. In precedenza il giovane aveva sperimentato un ordigno esplosivo rudimentale, documentandosi sul web e dichiarandosi “pronto a portare a termine l'attacco terroristico”, sventato dall'intervento della Digos. La casistica criminale legata al gruppo, però, è varia e agghiacciante.
Negli scorsi mesi il Washington Post aveva dedicato un lungo approfondimento sul fondatore del gruppo, l'allora (si parla del 2020) 15enne del Texas Bradley Cadenhead (il nome '764' deriverebbe proprio dal codice postale della sua città d'origine, Stephenville). Il giovane, arrestato nel 2021 e condannato a 80 anni di carcere, aveva dato vita a un gruppo che secondo le autorità federali americane “spingeva bambini vulnerabili a commettere atti violenti o degradanti” anche rivolti contro loro stessi. Successivamente, la rete nata dal gruppo si è estesa in molti Paesi, Regno Unito compreso.
Nel riportare la condanna a sei anni di un altro dei membri del gruppo infatti, il 19enne inglese Cameron Finnigan, la Bbc ha sottolineato negli scorsi giorni come siano “almeno quattro i teenager inglesi arrestati in relazione alle attività del gruppo, che ha ricattato bambini, soprattutto ragazze, affinché compissero atti sessuali, si facessero del male o tentassero il suicidio”. Il giovane era stato arrestato nel marzo dello scorso anno e si è dichiarato colpevole di istigazione al suicidio, possesso di un manuale legato all'attuazione di attacchi terroristici e immagini indecenti di un bambino. Avrebbe anche dichiarato ad altri membri del gruppo di essere pronto ad attaccare un senzatetto che viveva in una tenda vicino alla sua abitazione.
Nel complesso si tratta di elementi che ritornano nelle informazioni riportate dalle forze dell'ordine anche per quanto riguarda il caso altoatesino: “Da una prima analisi dei dati salvati sullo smartphone del minorenne arrestate sono emerse immagini e video di aggressioni, omicidi e sparatorie scolastiche, contenuti pedopornografici, oltre che video sullo Stato Islamico, attentati, decapitazioni e sostanze esplosive auto-prodotte”. Le ricerche sul web venivano effettuate anche tramite motori di ricerca con intelligenza artificiale, dicono le autorità, in cui si indagava sullo stato emotivo e sulle sensazioni dei terroristi durante l'esecuzione di atti cruenti, nonché sulla possibile percezione del dolore da parte degli attentatori suicidi durante il 'martirio' attraverso esplosivi.
Al termine degli atti di polizia giudiziaria il giovane è stato scortato all'Istituto di custodia minorile di Treviso a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bolzano. Sono tutt'ora in corso le indagini finalizzate a ricostruire la rete di contatti del giovane arrestato. Per il questore della Provincia di Bolzano si tratta di una situazione “assai delicata e complessa, inquietante da qualunque punto di vista la si voglia analizzare”.