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"La Montagna Non Si Arrende", anche in Trentino la mobilitazione per un futuro più sostenibile: 24 associazioni lanciano una "escursione collettiva in Bondone"

“Abbiamo deciso di manifestare in Bondone, passeggiando tra le Viote e Vason, per sottolineare l’importanza della salvaguardia ambientale come prerogativa necessaria anche per il mantenimento dell’attrattiva turistica del Trentino” viene spiegato dai promotori della mobilitazione. L'iniziativa si terrà domenica 9 febbraio a partire dalle 10 con ritrovo al parcheggio delle Viote

Di GF - 30 gennaio 2025 - 18:47

TRENTO. Contrastare un modello di sviluppo anacronistico e predatorio, basato su pratiche estrattive e grandi-eventi come i giochi olimpici. Questo l'obbiettivo dell'iniziativa   che si terrà domenica 9 febbraio 2025, anche in Trentino. Sono 24 le associazioni e i  movimenti che parteciperanno alla mobilitazione nazionale "La Montagna non si arrende", un'iniziativa diffusa che coinvolgerà l'intero arco alpino e la dorsale appenninica.

 

Sono diverse le associazioni che sostengono l'iniziativa: Associazione per l'Ecologia, Ci sarà un bel clima, Climate Action South Tyrol, Comitato Acque Trentine, ENPA del Trentino, Extinction Rebellion Trentino, Il Gruppo Roncafort, Italia Nostra - sezione trentina, La Foresta - Accademia di comunità, Circolo di Trento di Legambiente, LIPU sezione di Trento, L'Ortazzo, LUMEN slowjournal APS, Mountain Wilderness Italia, Movimento per la Decrescita Felice, Pan-EPPAA, Protect Our Winters, Punto Zero APS, Rete Climatica Trentina, The Outdoor Manifesto, Vicini al Lagorai ODV, Viração&Jangada, Associazione per il WWF Trentino e Yaku. 

 

“Il 2024 – viene spiegato dalle associazioni - è stato l’anno più caldo mai registrato sul pianeta terra e in Trentino, come in tutte le Alpi, le temperature stanno crescendo a una velocità doppia rispetto alla media globale. L’intero Trentino si trova quindi a gestire un cambiamento climatico repentino con grandi impatti sul nostro territorio. Quello che invece non cambia è la logica di sfruttamento delle nostre montagne che punta solo all’ottenimento di consenso e a vantaggi economici di breve termine, perlopiù privati, con un enorme spreco di risorse pubbliche”.
 


Sono tanti i progetti in corso di realizzazione in Trentino, denunciano le associazioni, che dimostrano da parte delle amministrazioni pubbliche una totale assenza di lungimiranza e di rispetto per i limiti imposti dalla natura: dai nuovi bacini artificiali previsti a Folgaria e in Val San Nicolò alla nuova pista sul Cermis; dal nuovo après-ski nella piana di Nambino alla devastante ciclovia del Garda. 

 

“Abbiamo deciso di manifestare in Bondone, passeggiando tra le Viote e Vason, per sottolineare l’importanza della salvaguardia ambientale come prerogativa necessaria anche per il mantenimento dell’attrattiva turistica del Trentino” viene spiegato dai promotori della mobilitazione. 
 
In Bondone in particolare vogliamo continuare a contrastare il progetto di costruzione di un bacino artificiale alle Viote. Un’opera, utile solo alla produzione di neve programmata, che, oltre ad impattare enormemente il fragile ambiente montano, non dà nessuna garanzia al comprensorio sciistico di un futuro roseo”. I costi di produzione della neve sono infatti in costante crescita con l’aumentare delle temperature (oggi richiedono fino a 80mila euro e quasi mezzo milione di litri di acqua per ogni km di pista). Inoltre, con le temperature sempre più alte, fra pochi anni sarà semplicemente impossibile produrre neve e mantenere sicure le piste. Vogliamo contrastare inoltre la recente variante tecnica approvata dal Comune di Trento, che prevede un incremento delle aree sciabili del Bondone dagli attuali 87 ettari a ben 283 ettari, aumentando così le possibilità di realizzazione di quella molteplicità di 'attrezzature e funzioni' che, secondo le norme di attuazione del Pup e secondo il regolamento urbanistico-edilizio provinciale, potranno essere qui insediate. Riteniamo questa concessione alquanto rischiosa, soprattutto vista l'intenzione di procedere alla costruzione della funivia del Bondone, che, secondo gli auspici dei nostri amministratori, dovrebbe portare in quota un milione di persone l'anno, tutto questo senza un piano per gestire i flussi e con un piano economico che prevede già ora un ingente deficit annuale a carico delle casse pubbliche. Quest’opera, che al momento richiederebbe più di 80 milioni di euro di fondi pubblici, complice anche l'impossibilità di chiudere le strade di accesso a Vaneze, rischia di essere l’ennesima cattedrale nel deserto, una clamorosa azione di greenwashing, vista l’impossibilità di garantire con certezza la riduzione del numero di auto sulle strade”.

 

Con la manifestazione le associazioni vogliamo unire le voci dei cittadini di tante località montane, anche fuori Trentino, che sempre più si trovano a fronteggiare un conflitto esasperante tra lo sfruttamento intensivo della montagna e la necessità di salvaguardare la natura e garantire il benessere delle comunità locali.

 

L’appuntamento è per domenica 9 febbraio alle 10 al parcheggio delle Viote per passeggiare  verso la piazza di Vason.

 

QUI IL TESTO COMPLETO PER LA MOBILITAZIONE

 

 

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