Colpisce una ragazza di 16 anni con un pugno per rubarle il telefono, poi scappa: arrestato un 26enne pregiudicato
La rapina è avvenuta a Verona, ma l'uomo è stato fermato a Bolzano e trasferito in carcere
BOLZANO. Era ricercato per una violenta rapina avvenuta a Verona, dove aveva colpito con un pugno in faccia una ragazzina di 16 anni per rubarle il cellulare. Dopo la fuga, è stato arrestato dalla polizia di Stato a Bolzano, dove si era rifugiato insieme a due complici, anche loro fermati e denunciati.
L’episodio risale a pochi giorni fa: la giovane vittima, aggredita nei pressi della stazione di Porta Nuova, aveva tentato di rincorrere il rapinatore, ma lui, per garantirsi la fuga, l’aveva colpita al volto facendola cadere a terra tramortita.
Nella giornata di ieri, venerdì 31 gennaio, una segnalazione giunta alla questura di Bolzano ha permesso di rintracciare l’uomo e i suoi complici. Una chiamata al 112 ha infatti segnalato tre persone sospette nei pressi di un istituto bancario di via Laurin. Gli agenti della squadra volanti sono intervenuti immediatamente, fermando i tre uomini, tutti privi di documenti e già noti alle forze dell’ordine per numerosi precedenti.
Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato in loro possesso un cacciavite nascosto sotto la giacca di uno di loro, mentre il principale sospettato ha cercato di disfarsi di due telefoni cellulari. I dispositivi, una volta esaminati, sono risultati rubati: uno apparteneva a un uomo vittima di un furto su auto a Verona, l’altro era quello della 16enne rapinata con violenza.
La giovane è stata convocata in questura a Bolzano per il riconoscimento e, in lacrime, ha identificato senza alcun dubbio il suo aggressore. L’uomo è stato immediatamente arrestato per rapina aggravata e trasferito nel carcere di Bolzano, mentre i due complici sono stati denunciati per ricettazione e porto abusivo di oggetti atti a offendere.
Alla luce della gravità dei fatti, il questore di Bolzano ha avviato la revoca dello status di protezione internazionale per i tre uomini, richiedendo l’espulsione dal territorio nazionale.