Cane di 15 anni malato gettato da un'auto in corsa: caccia al responsabile. Il padrone si è presentato dal veterinario dicendo che era fuggito
Per fortuna, nel momento in cui la povera bestiola, un meticcio di 15 anni, è stata lanciata dall'auto, nel medesimo luogo stava transitando una ragazza che ha assistito alla scena, si è fermata e, assieme ad un uomo, anch'egli di passaggio, hanno prestato i primi soccorsi al povero animale, poi trasportato in un studio veterinario a Villongo
VILLONGO. Una storia terribile, di quelle che fanno accapponare la pelle. Lunedì 27 gennaio un cane, un meticcio di 15 anni, malato, è stato lanciato da un'auto in corsa che stava percorrendo la strada che da Foresto porta sino a Villongo, comune della Bergamasca, al confine con la provincia di Brescia, a due passi dal lago d'Iseo.
Per fortuna, in quel momento, stava transitando una ragazza che ha assistito alla scena, si è immediatamente fermata e, assieme ad un uomo, anch'egli di passaggio, ha prestato i primi soccorsi al povero animale, terrorizzato e dolorante, per poi trasportarlo in uno studio veterinario a Villongo.
Il fuoristrada da quale è stata lanciata la bestiola, ha rallentato e, dal finestrino del passeggero (dunque è presumibile a bordo vi fossero due persone), il cane è stato prima sporto zampe all'aria e poi gettato a bordo strada, con la jeep (di colore scuro) che ha successivamente accelerato e si è data alla fuga.
I veterinari hanno preso in cura l'animale e, dopo la pubblicazione sul social della foto, con l'obiettivo di rintracciare il proprietario, è partito un tam tam mediatico che ha permesso di individuare il padrone del cane. Che si è presentato, al volante di una Panda, affermando che l'animale era scappato nel pomeriggio dall'abitazione.
Il meticcio non gli è stato però riconsegnato. E' stato "chippato" (ne era sprovvisto) e resterà ancora in osservazione presso lo studio veterinario visto che presenta alcuni traumi neurologici.
"Sarà presentata una denuncia e chiederemo il sequestro del cane - ha spiegato Paola Suà, segretaria nazionale dell'Ugda (Ufficio Garante degli animali) -. La vicenda è troppo grave e ci sono ancora molti aspetti da chiarire".