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“Scarsa redditività e normative sempre più stringenti”. Bit Mobility ritira i suoi monopattini da Trento: “Dispiace per una conclusione che forse poteva essere evitata”

Da fine mese, come anticipato dalle autorità comunali, i monopattini a noleggio a Trento saranno dimezzati (passando da 400 a 200) a causa della decisione di Bit Mobility di rinunciare al servizio prima della naturale scadenza del contratto. Ecco le parole dell'azienda

Di F.S. - 22 marzo 2024 - 11:17

TRENTO. “La decisione si accompagna ad un sentimento di amarezza e dispiacere per essere stati costretti, da cause indipendenti dalla nostra volontà, a lasciare una città come Trento, che tanto ci ha dato a livello di soddisfazioni professionali e che fin da subito ci ha accolti con grande calore e interesse”. Sono queste le parole dei responsabili di Bit Mobility, l'azienda fornitrice di metà dei monopattini elettrici a noleggio a Trento, dopo la decisione di ritirare la sua 'flotta' dal capoluogo trentino rinunciando al servizio prima della naturale scadenza del contratto (Qui Articolo).

 

Come anticipato infatti dalle autorità comunali, da fine mese i monopattini a noleggio a Trento saranno dimezzati, passando da 400 a 200, con il ritiro progressivo dei mezzi di Bit Mobility iniziato il 15 marzo: alla base della decisione dell'azienda l'incertezza normativa e la scarsa redditività dell'operazione. Due punti sottolineati anche dal sindaco di Trento nel condividere la decisione dell'azienda e ora ribaditi dalla stessa Bit Mobility (presente a Trento dal novembre 2020).

 

L'operazione di rimozione terminerà entro il 31 marzo. “La decisione assunta da Bit – precisano i responsabili – è connessa ad una situazione di scarsa redditività che, per quanto riguarda il territorio del Comune di Trento, non consente più la sostenibilità dell'attività imprenditoriale. In relazione al Comune di Trento, Bit Mobility ritiene che i guadagni insufficienti siano dovuti principalmente alla presenza di un numero eccessivo di operatori rapportato all'utilizzo del servizio”.

 

A ciò, come anticipato, si aggiunge un altro fattore: “Dovuto in questo caso al giro di vite a livello normativo legato al disegno di legge che ha introdotto delle modifiche rilevati all'interno del codice della strada, in particolar modo il possibile obbligo (anche per i non minorenni) di indossare il casco alla guida dei monopattini elettrici. Una misura ritenuta da Bit Mobility e da altre aziende del settore estremamente penalizzante dato che imporrà una riorganizzazione dei servizi non sostenibile a livello economico”.

 

Parlando del contesto trentino, i vertici dell'azienda sottolineano: “E' stato per noi un privilegio poter operare in una realtà tanto prestigiosa, e fin dal momento dell'attivazione della convenzione ci siamo impegnati per offrire un servizio di altissima qualità che potesse rispondere alle esigenze del nostro pubblico. Quella con la città di Trento è stata senza dubbio un'esperienza proficua, che ci ha dato modo di crescere a livello imprenditoriale: ecco perché dispiace si sia giunti ad una conclusione che forse poteva essere in qualche modo evitata”.

 

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