Richiamato un altro formaggio per "possibile presenza di escherichia coli" dopo il caso della bimba di 1 anno ricoverata per aver mangiato un prodotto a latte crudo
Richiamato un altro prodotto del Caseificio sociale di Predazzo e Moena, questa volta il "Puzzone di Moena". Le autorità: "Si raccomanda ai clienti che hanno acquistato il prodotto/lotto indicati di non consumarlo e di riportarlo al fornitore"
PREDAZZO. E' stato ritirato un altro prodotto del Caseificio sociale di Predazzo e Moena a causa della possibile presenza di escherichia coli. Dopo il "Saporito della val di Fassa", il "Puzzone di Moena" è finito nel mirino delle autorità sanitarie.
Negli scorsi giorni sono stati richiamati alcuni lotti di formaggio "Saporito della val di Fassa" per una possibile correlazione tra il consumo del prodotto e l'infezione sviluppata da parte di una bimba di 1 anno che è stata poi ricoverata all'ospedale per Seu. Questa volta il provvedimento delle autorità riguarda il "Puzzone di Moena".
"Il motivo del richiamo", viene spiegato, "è la possibile presenza di escherichia coli-Stec. Si raccomanda ai clienti che hanno acquistato il prodotto/lotto indicati di non consumarlo e di riportarlo al fornitore". Un prodotto del Caseificio sociale di Predazzo e Moena.
I riflettori si sono accesi sulla realtà trentina dopo il caso di Seu che ha colpito la bimba di 1 anno che aveva mangiato un prodotto a latte crudo. Le analisi microbiologiche condotte dal Laboratorio dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie hanno evidenziato la positività per Stec di un campione conoscitivo del formaggio sopracitato, portando al ritiro e richiamo del prodotto su tutto il territorio nazionale (Qui articolo).
Nelle scorse ore, per quel caso specifico, il Concast era intervenuto per specificare che l'episodio "pur nella delicatezza del caso e delle persone coinvolte, riguarda una specifica produzione di un singolo caseificio. Le autorità sanitarie non hanno ancora concluso le attività di accertamento e stanno conducendo ulteriori verifiche sulla filiera produttiva coinvolta nel richiamo".
Il Concast ha poi spiegato che "l'attività è orientata alla tutela dei consumatori attraverso l’applicazione di standard sempre più elevati di sicurezza e qualità, garantiti da protocolli rigorosi sui prodotti commercializzati attraverso il Gruppo formaggi del Trentino". E in questo contesto sono in corso diverse iniziative, come "una nuova etichettatura per segnalare i prodotti a latte crudo" (Qui articolo).