Inchiesta Benko, la sindaca Santi collabora con i magistrati: "Se richiesto darò ulteriori chiarimenti". Via i domiciliari, i legali: "Primo passo importante "
L'inchiesta che aveva portato martedì scorso agli arresti la sindaca della Lega, Cristina Santi, è quella che riguarda il tycoon Renè Benko, che si trova ancora in Austria a piede libero, e gli affari immobiliari che hanno riguardato l'Alto Garda. La sindaca ha collaborato con i magistrati nell'interrogatorio di garanzia
TRENTO. E' durato circa un'ora l'interrogatorio di garanzia della sindaca Cristina Santi arrivata attorno alle 10.30 in tribunale a Trento accompagnata dai suoi due avvocati, Nicola Zilio e Ilaria Torboli. La sindaca ha iniziato a collaborare ma c'è ancora molta strada da fare nonostante il giudice abbia accolto la richiesta avanzata dai legali di revoca degli arresti domiciliari sostituiti con la meno gravosa misura di obbligo di dimora nel comune di Riva del Garda.
Ad essere stato sottoposto all'interrogatorio di garanzia anche l'architetto Fabio Rossa, coinvolto nell'inchiesta, che si è avvalso per il momento della facoltà di non rispondere perché non ha potuto studiare a fondo le carte.
L'inchiesta che aveva portato martedì scorso agli arresti la sindaca della Lega, Cristina Santi, è quella che riguarda il tycoon Renè Benko, che si trova ancora in Austria a piede libero, e gli affari immobiliari che hanno riguardato l'Alto Garda. (QUI L'APPROFONDIMENTO)
Affari che avrebbero visto, secondo gli inquirenti, la creazione di un'associazione fra persone appartenenti alla pubblica amministrazione, come appunto la sindaca Santi, e imprenditori che sarebbero stati in grado di influenzare sistematicamente, in una commistione fra pubblico e privato, la vita economico imprenditoriale in Trentino Alto Adige e non solo.
Un “gruppo affaristico” che avrebbe avuto al proprio vertice gli imprenditori René Benko, Karl Heinz Hager e Paolo Signoretti, quest'ultimo protagonista proprio a Riva.
La sindaca Cristina Santi, si è detta, “molto soddisfatta e contenta”, al temine del primo interrogatorio vista la revoca dei domiciliari e nei prossimi giorni la prima cittadina di Riva del Garda si è resa disponibile a fornire ulteriori chiarimenti.
La sindaca, hanno spiegato i legali, fin dall’inizio si è dimostrata fiduciosa di riuscire a chiarire la propria posizione. “Siamo solo all’inizio, oggi è stato fatto un primo passo molto importante ma ancora molto lavoro c’è da fare” ha affermato l'avvocato Zilio. Cristina Santi ha manifestato disponibilità “a fornirne ulteriori chiarimenti se richiesti”.
GLI AFFARI A RIVA DEL GARDA
Riva del Garda è al centro dell'inchiesta a partire dall'area ex Cattoi, acquistata all'asta negli anni passati da Hager e sulla quale si volevano realizzazione edifici residenziali e commerciali e solo un piccolo parco. Progetto, questo che ha visto, però, l'opposizione dell'allora sindaco Adalberto Mosaner che prevedeva, invece, una diversa destinazione che secondo la giunta allora in carica doveva essere interamente verde pubblico.
Da qui le indagini avrebbero mostrato le capacità del “gruppo affaristico” a condizionare le elezioni comunali del 2020 per non far rieleggere Mosaner e sostenere prima Mauro Malfer e al ballottaggio Cristina Santi. Vengono quinti rilevati, secondo le indagini, i comportamenti degli imprenditori per attirare consensi da un lato e dall'altro per denigrare Adalberto Mosaner.
Fin da subito dopo le elezioni sarebbero ripresi i contatti fra Signoretti, Santi e Malfer e dalle indagini sarebbe risultato palese che la sindaca e la nuova amministrazione “prestavano riconoscenza al sodalizio”.
Punto importante per l'inchiesta sarebbe un incontro avvenuto fra l'imprenditore Paolo Signoretti e la sindaca appena eletta Cristina Santi per discutere, fra le altre cose di questioni urbanistiche e dell'accordo che si sarebbe fatto successivamente.
In questa occasione, la sindaca, prima di discutere dell'area ex Cattoi, tanta cara al gruppo di affaristi e che il suo predecessore Mosaner aveva bloccato, avrebbe chiedendo a Signoretti di rinnovare la sponsorizzazione all’associazione sportiva di cui lei era stata presidente fino a poco prima. Accanto a questo anche la concessione temporanea al Comune l’uso di un'area dismessa per realizzarvi un parcheggio pubblico.
Richieste che sarebbero state accolte dagli imprenditori per ottenere a loro volta, secondo le indagini, altre finalità in relazione ai propri progetti di riqualificazione dell’ex area Cattoi e al futuro sviluppo edilizio di Riva.