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Barriere per tenere lontano i senzatetto, dall'edificio del Consorzio dei Comuni alla  Chiesa di Sant'Antonio: "Serve garantire sicurezza"

Preoccupazione anche da parte dei residenti che si trovano ad affrontare il problema quotidianamente. In via Torre Verde sono comparsi i cancelli al palazzo che ospita il Consorzio dei comuni e l'idea sarebbe già venuta per la chiesa di Sant'Antonio in Bolghera.  Don Severino Vareschi: "C'è un problema di igiene, di decoro, manca la tranquillità e le persone non si sentono per nulla sicure"

Di G.Fin - 12 luglio 2024 - 06:01

TRENTO. Qualcuno ci sta pensando altri invece hanno già terminato i lavori. A Trento arrivano le 'barriere anti bivacco dei senzatetto'.  Chi le ha già adottate si prodiga a non descriverle in questo modo ma l'obiettivo non può essere altro che il tentativo di tenere lontane certe persone.  

E' in continuo aumento il numero di chi è in difficoltà costretto a dormire in strada. Spesso con problemi legati all'alcol e alla droga, c'è chi cerca di trovare un posto dove dormire negli anfratti degli edifici e chi, invece, sceglie i portici di una chiesa. 

 

L'accoglienza a Trento, come già ribadito più volte, è  sotto pressione complice anche la decisione da parte della Provincia di concentrare tutte le richieste di aiuto sul capoluogo. Ed ecco allora che stanco della situazione qualcuno ha pensano di mettere dei recinti, ben fatti da architetti ma pur sempre delle barriere che servono per tenere lontano le persone indesiderate. E' il caso dell'edificio che in via Torre Verde a Trento ospita il Consorzio dei Comuni assieme ad altri uffici ora circondato da fioriere in metallo, cancelli e cavi. 

“E' un immobile in cui c'è il Consorzio dei Comuni – ha spiegato a il Dolomiti Paride Gianmoena  -  ma anche una serie di altre attività e la scelta è stata fatta assieme. Come si può vedere è stato deciso un arredo bello anche per dare dignità a tutto l'immobile. E' chiaro che i due aspetti che si volevano raggiungere erano quelli di sistemare l'area esterna ma anche dare maggiore sicurezza”. 

 

Già in passato, infatti, proprio l'atrio dell'edificio era diventato un dormitorio a cielo aperto e in più occasioni era stato richiesto anche l'intervento da parte delle forze dell'ordine. 

Il pensiero di mettere una sorta di barriera per allontanare i senzatetto è stato fatto anche alla chiesa di Sant'Antonio che si trova in Bolghera.  “La situazione è insostenibile. Se non si risolve dovremo pensare ad un certo punto a mettere delle barriere” ha spiegato il parroco  don Severino Vareschi il merito alla presenza continua di persone in difficoltà che stanno  preoccupando da ormai diverso tempo l'intera comunità.

 

Durante il giorno e durante la notte, infatti, un lato della Chiesa  è spesso occupato da senzatetto con problemi di dipendenza da alcol e sostanze stupefacenti.  Presenza che ha creato timori fra la popolazione anche con le urla e gli insulti per chi si avvicina. 

 

“E' un problema che sta andando avanti da ormai diverso tempo e si è aggravato – spiega don Severino – C'è un problema di igiene, di decoro, manca la tranquillità e le persone non si sentono per nulla sicure. Non sappiamo più cosa fare”. Sono già diversi gli interventi fatti dalle forze dell'ordine ma poco dopo la situazione torna come prima. Ci sono episodi di aggressione e non solo. 

 

“Alle volte non viene rispettata la Chiesa – ci spiegano alcuni cittadini – e ci sono stati episodi in cui qualcuno ha fatto i propri bisogni proprio nel sagrato. E' una situazione vergognosa che non può più andare avanti”. 

In  passato è stato offerto un aiuto queste persone in difficoltà ma senza miglioramenti. “Abbiamo tentato un approccio positivo – spiega il parroco – chiedendo a loro di tenere presente le nostre esigenze di decoro e di sicurezza. È  stato cercato di avvicinarli ai servizi, di avviare un percorso di aiuto, ma chi è presente in questi mesi non ne vuole sentir parlare”. 

 

Sotto il porticato della chiesa trascorrono le notti abbandonando poi diversi rifiuti.  “Il venire a frequentare la chiesa non è più gradevole e le famiglie con i bambini cercano di stare lontani. La nostra richiesta è quella di trovare una soluzione il prima possibile, altrimenti dobbiamo pensare a mettere delle barriere”.   

Sulla situazione ad intervenire sono anche i consiglieri del Comune di Trento, Alberto Pattini e Tiziano Uez del gruppo Autonomisti per Trento. 

 

“La situazione di degrado ormai si è trasferita anche all'interno della chiesa trasformandola anche in vespasiano, per non elencare gli svariati episodi di profanazione sacrilega durante le celebrazioni delle fuzioni religiose” spiegano i due consiglieri che hanno presentato nelle scorse ore una interrogazione.

 

Vogliamo sapere  se la polizia urbana è al corrente del degrado e blasfemia alla chiesa di San Antonio e se  s'intende aumentare la presenza del corpo municipale in collaborazione con i Carabinieri e Polizia”, spiegano i due consiglieri sottolineando come ad oggi la Provincia stia  concentrando le persone che necessitano di un'accoglienza a Trento mettendo a dura prova i servizi.

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