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Aggressione e minacce con un coltello all'ospedale, Nursing up: "Dobbiamo aspettare che accada qualcosa di grave prima che venga aumentata la sicurezza?"

Nel week end un altro episodio di aggressione e minacce al personale sanitario. L'intervento della Nursing up: "E' il momento di affrontare seriamente il problema, chiediamo urgentemente all’Azienda sanitaria di individuare e adottare le opportune soluzioni"

Di LA - 28 ottobre 2024 - 15:36

TRENTO. Ancora aggressioni e minacce nei confronti degli operatori sanitari. A riferirlo è Nursing up. Un paziente ricoverato in Valsugana si è scagliato contro gli operatori con un coltello.

 

"In quest'ultimo week end, in particolare sabato 26 ottobre, c'è stato l'ultimo caso in ordine di tempo all'ospedale dell'Unità operativa Spdc di Borgo Valsugana", spiega Cesare Hoffer, segretario di Nursing up. "Il fenomeno delle violenze è in continua ascesa e mensilmente arrivano continue segnalazioni di nuove aggressioni, che oltre a danni fisici procurano al personale interessato problematiche psicologiche e di stress lavoro-correlato".

 

Negli ultimi mesi i sindacati hanno effettuato numerose segnalazioni alla dirigenza dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari e ci sono stati anche diversi incontri per trovare soluzioni per aumentare le tutele e la sicurezza sul posto di lavoro. Si è parlato di pulsanti di emergenza, video sorveglianza e una serie di altre azioni.

 

"Ma purtroppo nulla è cambiato, anzi la situazione è in costante peggioramento", prosegue Hoffer. "Nel caso specifico il personale dell’Spdc di Borgo Valsugana è stato aggredito e minacciato da un paziente che è riuscito anche a procurarsi un coltello per minacciare il professionista presente, che nonostante la grande paura e tensione del momento è riuscito a immobilizzare il paziente in attesa dell’arrivo delle forze dell’ordine".

 

Successivamente i tre operatori sanitari in servizio nel reparto si sono recati al pronto soccorso di Borgo Valsugana per farsi visitare e medicare. "Infermieri, terapisti della riabilitazione psichiatrica e oss sono le figure più esposte alle aggressioni nei servizi psichiatrici. Il personale operante in questi servizi si trova sempre più spesso esposto al rischio di subire atti violenti da parte di pazienti e familiari e opera costantemente in carenza di organico".

 

Si tratta "di eventi che possono portare a gravi lesioni o morte e lasciano strascichi emotivi e psicologici nei confronti dei nostri professionisti, così non si può più continuare. Abbiamo chiesto da tempo all’Apss la celere adozione di alcune azioni che garantirebbero una maggiore sicurezza in alcuni reparti particolarmente esposti al rischio aggressioni come pronto soccorso e Spdc. Dobbiamo aspettare che accada qualcosa di grave?".

 

In particolare "crediamo che sia giunto il momento di implementare la presenza di personale assistenziale e di garantire un efficace coordinamento con le forze di polizia, attivando un servizio di vigilantes che stazionano esclusivamente in alcuni reparti (Ps e Spdc), utile sarebbe una presenza degli stessi continuativa nelle 24 ore, in particolare negli Spdc con maggiori rischi. E' il momento di affrontare seriamente la problematica delle aggressioni fisiche e verbali nelle nostre strutture ospedaliere, chiediamo quindi urgentemente all’Azienda sanitaria di individuare e adottare le opportune soluzioni, per dare 'reali' risposte e non sterili promesse", conclude Hoffer.

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