Siccità, il piano per gestire l'emergenza in Veneto passa da 6 opere “urgenti”: ecco quali sono (c'è anche la diga di Vanoi)
In tutto secondo il governatore veneto Luca Zaia servirebbero 2 miliardi di euro per l'emergenza siccità nella Regione ma all'interno del piano, inviato da Zaia al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, sono 6 le opere indicate come urgenti (per un importo di oltre 400 milioni) che serviranno “a mettere in sicurezza il territorio, gestire meglio la risorsa idrica, costruire riserve d'acqua ed evitare gli sprechi attuali dovuti a infrastrutture idrauliche vetuste”
VENEZIA. “La pioggia di questi giorni non basta, ma aiuta, soprattutto in agricoltura. Il problema è che mancano le riserve idriche che d'inverno di formano grazie alla neve che quest'anno è stata molto scarsa: questo è un problema che è diventato ormai molto frequente, richiedendo nuove soluzioni e nuove opere”. Ed è proprio in questa direzione, spiega il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, che si muove il piano di interventi da oltre 2 miliardi di euro (inviato ieri, 3 maggio, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) messo a punto per far fronte all'allarme siccità in Regione.
Ma tra i vari progetti, spiega Zaia, sono 6 quelli indicati come “urgenti” per un importo di oltre 400 milioni di euro: “Serviranno a mettere in sicurezza il territorio, gestire meglio la rete idrica, costruire riserve d'acqua ed evitare gli sprechi attuali dovuti a infrastrutture idrauliche vetuste”. Una necessità che negli scorsi mesi ha ribadito anche il Trentino, con il vice-presidente della Pat Mario Tonina che, facendo il punto sulla situazione relativa alla siccità sul territorio, ha ribadito che “per il rifacimento delle reti acquedottistiche nei vari Comuni interessati e per garantire risorse ai consorzi di miglioramento fognario-idrico, oggi servirebbero ancora complessivamente circa 300 milioni di euro” (Qui Articolo).
Agli interventi urgenti, sottolinea il governatore del Veneto: “Vanno aggiunti i numerosi interventi alla rete acquedottistica in tutto il territorio regionale. Sono opere e interventi specifici che servono a garantire l'acqua potabile in tutto il territorio regionale, soprattutto in caso di siccità prolungata come quella dello scorso anno. L'obiettivo è garantire il servizio idrico a tutti i livelli, soprattutto nelle zone più a rischio”. Sono sei come detto le progettualità indicate come “urgenti” da Zaia, tra le quali anche la realizzazione della diga di Vanoi (uso acquedottistico, irriguo, idroelettrico per un importo di 150 milioni), un'ipotesi della quale si discute da tempo e che coinvolgerebbe, oltre a Lamon, anche il vicino territorio trentino.
La seconda opera è relativa alla “realizzazione di una galleria scolmatrice presso la Diga di Bastia (Belluno), per il recupero della limitazione di invaso dovuta a rischio esondazione a valle per 20 milioni di euro”. Citati poi anche gli interventi sulla diga del Corlo ad Arsié (Belluno) “con modifica degli scarichi per l'utilizzo dell'invaso in funzione di laminazione delle piene per un importo di 88 milioni di euro” e la realizzazione di un “bacino di invaso sul Torrente Astico (bacino di Meda) nel Comune di Velo d'Astico (Vicenza) per un importo di 80 milioni di euro”.
Nella lista degli interventi prioritari ci sono anche i lavori di adeguamento dello sbarramento antisale alla foce dell'Adige “con bacinizzazione del fiume per contenimento dell'acqua dolce a monte dello stesso (a Cavanella d'Adige) per un importo di 40 milioni di euro” e infine un sistema integrato di opere per il contrasto della risalita del cuneo salino ai fini di tutela della risorsa idropotabile, irrigua e ambientale nei sistemi fluviali del Veneto Orientale nei Comuni di Caorle, Eraclea e Concordia Sagittaria per un importo di 25 milioni di euro”.