Orsi in Trentino, i sindaci della Val di Sole scrivono a Salvini: "Serve modificare la normativa, non sono più in pericolo di estinzione"
I 13 sindaci attraverso una lettera parlano del proprio ruolo "complicato dall'attuale quadro normativo". "E’ frustrante il sapere come la limitazione delle nostre azioni venga intesa come voluta omissione, anziché come inattuabilità giuridica nel perimetro della nostra funzione" spiegano
TRENTO. La tutela normativa dei grandi carnivori “deve essere oggetto di modifica normativa considerando che il pericolo di estinzione non è più attuale”. Questa una delle richieste che sono contenute nella lettera che i 13 sindaci della Val di Sole hanno consegnato quest'oggi al ministro delle infrastrutture Matteo Salvini.
Nella lettera si fa riferimento alla tragedia che ha colpito la famiglia di Andrea Papi e che sta avendo “risvolti sociali devastanti” in tutta la Comunità. “Abbiamo nostri concittadini che hanno paura ad uscire di casa di sera, paura ad andare nel bosco che ricordiamo e ribadiamo essere casa nostra e parte integrante del nostro vivere in montagna”.
Per i sindaci della Val di Sole “La problematicità si è ormai allargata anche al fondo valle visto che sono settimanali se non giornalieri gli avvistamenti di orsi nel bel mezzo dei centri abitati”.
Fra la richieste contenute nella lettera anche che la competenza in materia di gestione dei grandi carnivori debba esercitata direttamente dalle Provincie Autonome di Trento e Bolzano, con maggiore indipendenza dai Ministeri centrali di Roma e conseguente possibilità di intervento tempestivo.
Fra i temi affrontati dai sindaci l'importanza del ruolo che svolgono considerata la prossimità ai cittadini. “Ruolo tuttavia – spiegano - complicato da un quadro normativo che non copre tutte le variabili e all’interno del quale le competenze di azione rischiano di vedere i riflettori puntati in direzione talvolta errate. Ci riferiamo alle preoccupazioni ed ai timori dei molti i quali, chiedendo una miglior gestione della presenza dei grandi carnivori, ci accusano di mancanze o vorrebbero assegnarci responsabilità non nostre. E’ frustrante il sapere come la limitazione delle nostre azioni venga intesa come voluta omissione, anziché come inattuabilità giuridica nel perimetro della nostra funzione”.
QUI LA LETTERA COMPLETA