Andrea Papi ucciso da un orso, il legale della famiglia: ''Serve il quadro completo prima di qualsiasi azione legale''. Fugatti firma l'ordinanza, associazioni sul piede di guerra
L'avvocato Marcello Paiar ha spiegato che incontrerà la famiglia Papi nelle prossime ore per fare i punto della situazione e capire quali saranno i passi da fare. "Vogliamo attendere di capire un quadro completo sulla situazione" ha spiegato

TRENTO. “Incontrerò nelle prossime ore la famiglia per fare un punto della situazione”. Usa poche parole l'avvocato Marcello Paiar, incaricato per la drammatica vicenda assieme all'avvocata Maura Cravotto.
In queste ore continuano a susseguirsi diversi voci su azioni legali nei confronti della Provincia di Trento e nei confronti dello Stato a seguito della morte del giovane Andrea Papi causata dall'aggressione di un orso.
“Prima di tutto – ha spiegato l'avvocato Paiar a il Dolomiti – vogliamo attendere di capire un quadro completo sulla situazione e questo lo si avrà a breve. Poi, assieme alla collega e alla famiglia, cercheremo di valutare quale strada seguire”.
Non è escluso che vi siano i presupposti per una richiesta di procedimento e per una denuncia con la valutazione di eventuali responsabilità. “Queste sono ore molto dolorose – spiega l'avvocato – ed è necessario attendere per capire quali passi verranno fatti”.
FUGATTI HA FIRMATO L'ORDINANZA (QUI L'APPROFONDIMENTO)
Nelle scorse ore il governatore Maurizio Fugatti ha firmato l'ordinanza attraverso la quale si dice di “Procedere all’abbattimento dell’esemplare identificato” come l’autore dell’aggressione mortale al runner di 26 anni nei boschi di Caldes.
Tenuto conto della situazione di “gravissimo pericolo per l’incolumità e la sicurezza pubblica, riguardante potenzialmente più comuni”, il documento prevede che il Corpo forestale trentino prosegua il monitoraggio intensivo dell’area ove si è verifica la tragedia, al fine di assicurare la massima tutela dell’incolumità e della sicurezza pubblica”, oltre che di “procedere, nel più breve tempo possibile, all’identificazione genetica dell’esemplare che si è reso protagonista dell’aggressione”. Le analisi di laboratorio sui reperti - a cura della Fondazione Edmund Mach - porteranno all’attribuzione del codice identificativo dell’orso in questione.
Sempre nelle scorse ore il presidente Fugatti e il vice Tonina hanno incontrato i sindaci della Val di Sole. Nel corso dell'incontro sono state spiegate quali siano le azioni che la Provincia ha messo in campo.
LE ASSOCIAZIONI CONTRO LA PROVINCIA (QUI L'ARTICOLO)
Sono senza sosta le reazioni da parte delle associazioni contro l'abbattimento dell'orso e contro le azioni che il governatore Fugatti ha detto di voler adottare anche inerenti al progetto Life Ursus.
Legambiente ha lanciato un appello al Ministro dell’ambiente per chiedere che venga istituito in tempi rapidi un tavolo tecnico e di confronto al dicastero con regioni, aree protette e associazioni perché “la grande sfida da affrontare è il miglioramento della gestione e la convivenza con l’orso”.
Per l'Oipa le parole di Fugatti rappresentano “una rappresaglia con metodi sommari” da parte del presidente della Provincia “che ha dichiarato guerra agli orsi che fanno gli orsi”. L'Organizzazione internazionale protezione animali sottolinea poi come “un amministratore e un'amministrazione coscienziosi dovrebbero rappresentare tutti i portatori di interesse, dovrebbero agire nel rispetto delle norme di salvaguardia della biodiversità e non dovrebbero essere mossi da spirito di rappresaglia, da spirito di vendetta”, ricordando che “esiste sempre un modo per convivere serenamente con gli animali che vivono nel loro habitat.
Duro è anche il commento che arriva dalla Lav. “Questa rappresaglia – dice il vicepresidente nazionale Lav e responsabile trentino dell'associazione Simone Stefani – aggiungerà solo sangue innocente a sangue innocente mentre l'Amministrazione provinciale trentina, come tutte quelle che l'hanno preceduta, non è stata in grado di favorire la convivenza pacifica nel rispetto della vita degli umani e degli orsi”.
Il responsabile nazionale di Lav Animali selvatici Massimo Vitturi poi avverte: “Risponderemo colpo su colpo, nelle Aule giudiziarie e in piazza, a ogni minaccia alla vita degli orsi per continuare a coltivare la possibile, necessaria, pacifica convivenza tra tutti”.
In definitiva, conclude l'associazione, il presidente Fugatti: “Ha deciso di scatenare un'offensiva che non sarò utile a nessuno, perché l'odio e il desiderio di vendetta non insegneranno certamente ai cittadini come comportarsi nel caso in cui dovessero incontrare un orso sul loro cammino e quindi nulla cambierà per la loro sicurezza”.