Marco Manfrini ha ucciso Eleonora Perraro, confermato in appello l'ergastolo. La madre: 'Si chiude un capitolo, ora devo andare in cimitero da mia figlia''
Poco dopo mezzogiorno e mezzo è arrivata la sentenza in Corte d'appello che ha confermato l'ergastolo per Marco Manfrini per l'omicidio di Eleonora Perraro avvenuto il 5 settembre del 2019. La sorella Erika: ''Per quanto mi riguarda che lui sia fuori, dentro, vivo o morto, mia sorella non c'è più e mi manca. L'unica cosa che mi fa stare un po' bene è che oggi ci sia stata una sentenza di ergastolo nei confronti di un uomo che ha ucciso una persona"

TRENTO. “Adesso devo chiudere un capitolo e aprirne un altro. Devo andare al cimitero da mia figlia diversamente da come ho fatto fino ad ora”. Ha gli occhi pieni di lacrime Mariangela Boscaini, madre di Eleonora Perraro, dopo le parole del giudice della Corte d'Appello di Trento che ha confermato l'ergastolo incassato in primo grado per Marco Manfrini.
Il massimo della pena per l'omicidio di Eleonora, assassinata il 5 settembre del 2019 a Nago Torbole. Con la sentenza di oggi sono state tolte due aggravanti, recidiva e sevizie, ed escluso l'isolamento diurno per un anno. Un alleggerimento solo formale e tecnico della posizione di Manfrini perché nella sostanza la pena è invariata. L'imputato, presente in aula, nelle prime ore di questa mattina ha deciso di fare una dichiarazione spontanea con la quale ha spiegato di non voler accettare accordi con la Procura ripetendo di non essere responsabile di quello che è successo ad Eleonora Perraro.
“Giustizia fatta, Marco Manfrini è stato certificato che ha ucciso Eleonora Perraro” ha affermato uno degli avvocati della famiglia, Alessandro Meregalli. “Non ci stupiamo dell'esito – ha continuato – è andata esattamente come sarebbe dovuta andare. La difesa come ovvio ci ha provato a demolire la sentenza di primo grado ma il processo, lungo, elaborato e intenso, ha accertato completamente i fatti”. “La Corte d'appello ha ratificato la sentenza” ha ribadito anche l'avvocato Luca Pontalti.
Nella prima udienza d'appello la difesa aveva chiesto l'annullamento del processo perché due giudici popolari erano stati assenti durante alcune testimonianze. Era stato poi chiesto un supplemento di indagine per la possibilità di coinvolgimento di un terzo uomo e per la questione del cane Achille che, per alcuni, avrebbe potuto aver aggredito la padrona. Temi questi che, però, non hanno cambiato sull'esito della condanna confermata alle 12.40 in tribunale a Trento.
Pochi secondo dopo la sentenza in aula è arrivato anche l'abbraccio con il proprio avvocato da parte della sorella di Eleonora, Erika Perraro. “Per quanto mi riguarda – spiega - che lui sia fuori , dentro, vivo o morto, mia sorella non c'è più e mi manca. L'unica cosa che mi fa stare un po' bene è che oggi ci sia stata una sentenza di ergastolo nei confronti di un uomo che ha ucciso una persona. Eleonora non c'è più ma ci sono tante donne, e una sentenza così è un procedente importante”.