Garda Stube, Riva sempre più “casa dei bavaresi”: “Un’idea visionaria diventata realtà grazie alla partnership totalizzante con Augustiner”
Sabato è nato a Riva il "Garda Stube - Augustiner Biergarten", un ponte tra Trentino e Baviera. L'imprenditore Lorenzo Risatti: "Non è un semplice locale: con Augustiner massima attenzione a ogni dettaglio per un investimento ambizioso". Sergio Lovecchio (Euregio+): "Progetto forte e visionario, proiettato al futuro: il Garda Stube può diventare un elemento di raccordo tra il mondo del turismo, il territorio e il tessuto produttivo"

RIVA DEL GARDA. Un progetto che parte da lontano, un’idea visionaria e ambiziosa, un nuovo modo di fare business mettendo al centro il territorio e un approccio innovativo: Garda Stube - Augustiner Biergarten è molto di più di un semplice locale, di un “normale” ristorante o di una birreria bavarese.
“Un investimento, certo, ma concretizzato con un progetto in cui ogni dettaglio è il risultato di un percorso comune. Un locale che diventa un generatore di opportunità per il territorio e una sorta di ponte tra culture”. Parole di Lorenzo Risatti, CEO di Michelangelo International Travel e di Gol Srl, le due società che di Garda Stube sono proprietaria e gestrice.
“L’idea l’ho avuto ancora prima della pandemia di Covid, quando ho acquisito l’ex Fattoria, come la chiamavamo qui a Riva del Garda, alla Baltera. L’obiettivo era quello di portare nel Garda Trentino una tipologia di offerta che oggettivamente ancora mancava: una birreria in stile tedesco, aperta tutto l’anno, tradizionale ma moderna”.
Il Covid complica i piani e il progetto finisce in naftalina: ma non muore, anzi, si trasforma e si evolve. “Io sono per metà tedesco – prosegue Risatti -, e lo zio che abita in Baviera ogni volta che siamo da quelle parti ama ripetere che i ‘veri tedeschi a Monaco vanno solo all’Augustiner’. Così ho pensato di alzare l’asticella delle nostre ambizioni e ho contattato Benito Unterweger, responsabile vendite di Augustiner nel Nord Italia”.
A questo punto forse vale la pena permettersi un breve inciso: Augustiner-Bräu è un colosso internazionale che affonda la sua autorevolezza in una tradizione secolare datata addirittura 1328, anno della fondazione del birrificio bavarese avviato da alcuni monaci agostiniani. Ma Augustiner non è solo birra: è identità, experience, perfino architettura e design.
“Nell’agosto 2022 – riprende Risatti – ho portato Unterweger sul posto per condividere con lui le mie idee e il mio progetto. E da lui ad ogni proposta arrivava come reazione: ‘Eh no, così no, così neanche’. A quel punto mi è venuto da dirgli, ‘Allora fatevelo voi!’. Era una battuta, ma in sostanza è quello che è accaduto”.

Augustiner infatti vede nel progetto Garda Stube un potenziale talmente grande da voler diventare qualcosa di più di un fornitore: e così nel giro di qualche settimana Risatti è a Monaco a confrontarsi con i massimi vertici dell’azienda tedesca. Il riferimento operativo? Un architetto, Robert Hartl.
Perché proprio Augustiner? “Perché sono il numero uno, una garanzia di qualità e tradizione - spiega Risatti -. Volevo una birra protagonista, ma anche un partner che con il suo know-how ci facesse fare un salto di qualità”.
Collaborare con una realtà del genere però non è stato esattamente una passeggiata: ”Mi ha impressionato il livello di dedizione e di attenzione ai dettagli di Augustiner. Siamo pieni di luoghi comuni sull’efficienza e la serietà dei tedeschi, ma tanto per dare un’idea, tutti i nostri collaboratori hanno trascorso un giorno intero a Monaco dedicato a come spillare la birra come si deve. Un gesto all’apparenza semplice, ma che fa la differenza. E poi c’è il menù, supervisionato nei minimi dettagli”.
Allora non stupisce che all’inaugurazione di Garda Stube (con centinaia di persone accorse all’evento) fosse presente lo stato maggiore dell’azienda tedesca, rappresentata tra gli altri dall’amministratore delegato Martin Leibhard e dai vertici delle vendite internazionali. Ma nella partecipata serata dell’8 marzo, coordinata da Corrado Tononi, Euregio Media Group, c’erano anche l’assessore al lavoro e allo sviluppo economico della Provincia Autonoma di Trento Achille Spinelli, la sindaca di Riva del Garda Cristina Santi e anche don Daniele Laghi, che ha benedetto locali e staff. Insomma, un altro segnale che il Garda Stube non è un progetto qualsiasi.

Quando parla dell’inaugurazione di sabato 8 marzo, la voce di Risatti è ancora carica di emozione: “È andata come nei miei sogni più belli. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che hanno dato il loro contributo per la riuscita dell’evento. Collaboratori, security, parcheggiatori. Tutti hanno svolto un lavoro impeccabile. E anche tutti i nostri ospiti: noi abbiamo fatto la nostra parte, loro hanno fatto la loro. Basti pensare che ho vinto una scommessa con l’architetto Hartl: io sostenevo che nella serata inaugurale avremmo offerto (e quindi consumato) più di mille litri di birra, mentre lui era scettico. Invece obiettivo centrato, e i 20 euro vinti dal sottoscritto finiranno magari incorniciati sotto vetro: di fatto è il primo storico guadagno del locale…”.
Idee, progetti: ma quando poi si tratta di “fare”, occorre anche mettere in campo investimenti importanti. Ecco perché un ruolo cruciale nell’operazione lo ha giocato anche Euregio+, la società di gestione del risparmio partecipata dalle province autonome di Trento e Bolzano. “In questo caso, come in gran parte delle nostre iniziative – racconta il Managing Director Sergio Lovecchio –, siamo qui perché crediamo nell’idea e nell’imprenditore. Non chiediamo ipoteche o fidejussioni, ma progetti forti e visionari, proiettati al futuro: questo lo è al 100%. Il Garda Stube credo possa rappresentare un elemento di raccordo tra il mondo del turismo, il territorio e il tessuto produttivo, un locale versatile e aggregante. Siamo orgogliosi di vedere avviato questo progetto e contenti di sostenere un imprenditore di successo come Lorenzo Risatti. Euregio+ vuole essere questo, uno strumento attivo e propositivo che possa essere un autentico veicolo di crescita del territorio: non solo in Alto Adige, dove abbiamo cominciato già da qualche anno, ma anche in Trentino”.
In effetti il Garda Stube diventa anche un luogo di lavoro per tanti giovani della zona: “Con le terrazze esterne – riprende Risatti - possiamo arrivare a circa 600 coperti, rimaniamo aperti tutto l’anno e quindi coinvolgeremo un bel numero di collaboratori: 30-35 persone fisse con contratti a tempo indeterminato, e magari in estate il numero potrebbe crescere con l’aggiunta di qualche lavoratore stagionale”.
Poi certo, c’è anche la tavola: e lì la scelta non manca. Sei sezioni di menù tra sapori trentini, italiani, bavaresi e attenzione alle esigenze più “fit”. Anche qui l’offerta è ampia, alla ricerca di un ambiente che possa accogliere a 360 gradi: compagnie grandi e piccole, famiglie (la terrazza in alto è di fronte a un parco giochi dove anche i più piccoli possono scatenarsi) e chi vuole “semplicemente” concedersi un paio di birre in allegria. “L’obiettivo - conclude Risatti - è quello di diventare un riferimento, un locale con un’anima viva tutto l’anno. Siamo nati bene. Sono contento. Ora inizia il bello”.
