In crescita tra i giovani abuso di alcol, gioco d’azzardo e disturbi dell’alimentazione. L’appello delle associazioni: "Fondamentali prevenzione e consapevolezza"
Dal 2021 al 2024, la fiducia degli adolescenti bellunesi verso i propri genitori è costantemente diminuita, mentre sono cresciuti l’uso di alcolici e droghe, il gioco d’azzardo e le sensazioni di paura. Inoltre, in un solo anno sono raddoppiati i minori in carico agli ambulatori per i disturbi dell’alimentazione e della nutrizione: fondamentale la prevenzione, ma soprattutto la consapevolezza. Il 15 marzo un open day negli ambulatori di Belluno e Feltre

BELLUNO. “Quella dei giovani di oggi è una generazione che va interpretata. Oltre ai silenzi, è una generazione che si esprime attraverso linguaggi che la società deve imparare a conoscere. I dati dell’indagine svolta sugli studenti di Belluno ci dicono che negli ultimi anni l’incidenza del disagio è aumentata, ma anche che c’è qualche elemento di speranza, a partire dall’aumento dei ragazzi che si sono rivolti all’aiuto psicologico”.
Anche il bellunese non è esente dalla crescita delle malattie mentali, del disagio psicologico e dei comportamenti a rischio in bambini e adolescenti. Con queste parole Aldo Gatto, responsabile del Centro di Salute Mentale dell’Ulss di Belluno, ha commentato durante l’incontro “Una generazione di silenzi” i dati dell’indagine svolta dalla Consulta provinciale degli studenti nella primavera 2024.
L’indagine ha coinvolto 2.824 studentesse e studenti delle scuole superiori della Provincia (circa il 40% del totale). La giovane Ilary Maoret ha esposto alcuni dei dati raccolti, confrontandoli con quelli del 2021. “Sul fronte della famiglia - sottolinea - abbiamo notato anzitutto il calo della fiducia verso i genitori: per quanto riguarda le madri, si è scesi dal 44,7% di ragazzi che avevano piena fiducia nel 2021 al 40,2% del 2024, mentre verso i padri la percentuale è passata dal 37% al 33%. In aumento poi la sfiducia totale”.
A ciò si aggiungono ulteriori dettagli: se poco più della metà degli studenti vede il futuro in modo positivo, c’è comunque un rilevante 43,7% che lo vede in modo negativo o incerto - e molti identificano la felicità con il denaro (18,6%) piuttosto che con l’amicizia (15,5%) o la famiglia (11,3%). Crescono poi l’uso di alcol, stupefacenti e gioco d’azzardo: in soli tre anni si è passati dal 19% al 28,2% di ragazzi che fumano, mentre nel 2024 il 10,4% ha dichiarato di ubriacarsi spesso, il 2,1% fa uso di sostanze stupefacenti ogni giorno e aumentano del 75% quelli che giocano d’azzardo (dal 7,1% al 12,4%).
Sinergia tra Belluno e Feltre per la cura e la prevenzione
Nella mattina di sabato 15 marzo, in occasione della Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, l’Ulss 1 Dolomiti promuove un open day presso i Centri di salute mentale di Belluno e Feltre per offrire un’occasione di confronto con gli esperti e sensibilizzare sulle caratteristiche e le conseguenze dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione sulla salute fisica e psicologica.
“Negli ultimi anni - spiega Gatto - come Dipartimento di Salute mentale ci siamo mossi su più traiettorie. Anzitutto c’è un lavoro di sinergia con le associazioni, anche sulle situazioni più tragiche, e di collaborazione nel promuovere la capacità di conoscere la sofferenza e nel contrastare lo stigma.
Un ruolo importante è poi svolto dall’osservatorio sul disagio degli ambulatori di Belluno e Feltre. I dati ci dicono che tanto ancora c’è da fare, soprattutto sul fronte della prevenzione primaria. Per quanto riguarda l'ambulatorio di Belluno, che copre circa i due terzi della popolazione, rispetto al 2023 il numero di pazienti in carico è rimasto costante, tuttavia la percentuale dei minori in carico è quasi raddoppiata. Se nel 2023 erano poco meno del 18%, nel 2024 sono saliti al 35,5%, mentre circa la metà delle prime visite è stata fatta su minori: sono numeri indicativi di quanto l’età scolare sia quella su cui bisogna investire più risorse.
Anche a livello globale circa il 50% dei casi che arrivano ai servizi di cura ha visto l’esordio della malattia prima dei 18 anni: è dunque questa la vera sfida che tutti devono portare avanti, dalle istituzioni alle associazioni e i cittadini. E uno dei motivi per cui l’età scende sempre di più ha a che fare con i media: se ad esempio il 57% dei giovani bellunesi che ha intrapreso una dieta ha deciso di farla da solo, lo ha fatto proprio ispirandosi al web”.
Infine, come ricordato dall’assessore al Sociale del Comune di Belluno Marco Dal Pont, gli enti locali della Provincia stanno portando avanti il progetto dell’ambito territoriale sociale (ATS), un organo giuridico per la gestione dei servizi sociali che nascerà nel 2026: 46 Comuni dell’Agordino, del Cadore e del Bellunese opereranno in sinergia per assicurare l’uniformità dei servizi nel territorio di competenza. “Anche le associazioni che si occupano di questi temi - ricorda Dal Pont - avranno un ruolo fondamentale, perché il disagio giovanile non riguarda la singola persona, ma l’intera comunità”.
Sensazioni di paura in 6 giovani bellunesi su 10: attenzione a isolamento e autolesionismo
Infine, gli studenti bellunesi si dichiarano poi un po’ meno solitari, anche se lo sono comunque 4 su 10 (37%), e il 68% soffre di improvvise sensazioni di paura. “L’indagine continua a dimostrare la relazione tra i disagi, come l’infelicità o l’autolesionismo - conclude Maoret - e le varie forme di dipendenza e comportamenti a rischio, compresi i disturbi alimentari. Inoltre il 25,6% degli studenti dichiara di procurarsi intenzionalmente del dolore e abbiamo notato come la fiducia nei genitori e le attenzioni ricevute influenzino i pensieri di morte e di paura”.
Fortunatamente, però, sono aumentati anche i giovani che si sono rivolti a uno psicologo: dal 9,9% al 13%.
“Da tempo registriamo la diffusione dell'isolamento sociale - ha ribadito Stefano Vicari, primario di neuropsichiatria infantile all’ospedale Bambin Gesù di Roma - che riguarda bambini anche giovanissimi e soprattutto adolescenti. Perché questa crescente diffusione? Le dipendenze rappresentano un elemento particolarmente critico, sia le “vecchie” dipendenze, come le sostanze stupefacenti, sia nuovi comportamenti critici, come il gioco d’azzardo, da non sottovalutare. In più ci sono le dipendenze comportamentali, tra cui il web: già a 6 anni almeno il 20% dei bambini usa il cellulare con regolarità, mentre gli adolescenti trascorrono almeno 6 ore al giorno online e questo tempo li espone a molti contenuti a rischio.
Tutto questo si ripercuote sulla salute mentale e i casi più diffusi riguardano l’autolesionismo, cresciuto del 60% dopo la pandemia: i motivi sono molteplici, come l’emulazione dai social o dai compagni di classe, ma la stragrande maggioranza, almeno 80%, lo fa perché sta male psicologicamente. Dobbiamo quindi non solo ascoltare i giovani, ma anche guardarli e controllarli: non significa violarne la privacy, ma essere pienamente responsabili del proprio ruolo di genitori”.