Invasione Ucraina, Zaia: ''Pronti a chiedere ai veneti le seconde case per ospitare i profughi. Ci tolgono il gas? Non fa nulla lo chiuderemo più spesso''
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha parlato della guerra in Ucraina: "Non ci sono tante considerazioni da fare, un evento bellico ingiustificabile in tutte le maniere. Ben vengano le sanzioni alla Russia: se ci dovesse essere tolto il gas, non fa nulla e lo chiuderemo più spesso. Anche gli imprenditori disponibili a fornire sostegno agli ucraini"
VENEZIA. "Siamo fortemente preoccupati per questa situazione, una follia criminale all'ennesima potenza". A dirlo Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. "Non ci sono tante considerazioni da fare, un evento bellico ingiustificabile in tutte le maniere, soprattutto in un contesto e in un momento nel quale in cui non c'è nessuna minima giustificazione a tutta questa violenza. Ben vengano le sanzioni alla Russia: se ci dovesse essere tolto il gas, non fa nulla e lo chiuderemo più spesso perché tutto questo non si può accettare".
Il presidente del Veneto ha parlato dell'invasione in Ucraina. "Questa guerra - aggiunge Zaia - rischia di diventare un nuovo Vietnam, una guerra pericolosa per il mondo intero e va fermata con tutti gli strumenti. Arrivano immagini che non possono lasciare inermi e non vale dire che ci separano 2 mila chilometri. Ringrazio tutti gli imprenditori che ci chiamano per dare totale disponibilità. E' quasi un controsenso dal punto di vista economico perché sono gli stessi che lavorano con la Russia, ma non possiamo vedere bambini con cateteri che avrebbero bisogno di terapia intensiva e neonatologia nei bunker".
Intanto domenica 27 febbraio è arrivato il primo pullman di profughi a San Vendemiano. "Gli imprenditori - prosegue il presidente del Veneto - sono pronti a ospitare le famiglie, ma anche a dare lavoro. E non si tratta fare di necessità virtù perché c'è bisogno di forza lavoro, c'è la precisa volontà di aiutare. Ho parlato anche con il ministro Di Maio e abbiamo rinnovato la disponibilità a intervenire con la sanità perché ci sono bambini che devono essere curati: ci dobbiamo occupare della salute, quarantene, vaccini e la copertura sanitaria, bisogna essere veloci. Il Covid in questa fase allenta la presa e abbiamo spazi per occuparci dei pazienti".
E' attivo il sistema di Protezione civile in Veneto. "Un ringraziamento ai volontari già operativi - evidenzia Zaia - siamo pronti all'apertura di 545 posti letto che potrebbero diventare dei dormitori provvisori ma il 90% dei casi riguarda ucraini che si ricongiungono con le famiglie e questo aiuta un po' la gestione. E se fosse necessario, non escludo che saremo chiamati a chiedere aiuto alle famiglie venete. Si tratta di accogliere in particolare donne e bambini, poi se ci sarà bisogno, con un numero verde, chiederemo la disponibilità delle seconde case, mentre per il cibo ci arrangiamo noi".
Il Veneto vuole fare la sua parte nell'alleviare gli impatti della guerra in Ucraina. "Un atto di generosità verso chi è in difficoltà e contro la guerra anche perché c'è tanta preoccupazione e pure la minaccia atomica. L'aggressore non ha fatto bene i calcoli: queste attività sono sempre da condannare e ci deve essere un minimo di consenso quando si intraprendono queste azioni, ma non ce l'ha nemmeno in casa. La comunità internazionale è compatta: anche la Svizzera, da sempre neutrale, ha aderito alle sanzioni e questo la dice lunga", conclude Zaia.
Anche in Trentino ci sono già stati i primi arrivi di ucraini in fuga dalla guerra e inoltre sono già molti i trentini che hanno risposto all’appello per inviare aiuti all’Ucraina. L’associazione Rasom: “Raccogliamo soprattutto prodotti per igiene personale, alimentari, medicinali e dispositivi medici, vestiti e varie attrezzature” (Qui articolo).