Esche avvelenate sul Baldo: controlli ultimati in zona grazie al fiuto del cane 'Sole'. Il sindaco: “Bonificata l'area, ora speriamo si individui il responsabile”
Sono oltre 200 i bocconi avvelenati rinvenuti dalle autorità in un pascolo sul Monte Baldo nelle ultime settimane: subito dopo l'allarme sul posto sono arrivati gli operatori della stazione forestale di Riva del Garda, che hanno ripulito l'area. Domenica a concludere le operazioni ci ha pensato invece il fiuto di 'Sole', un cane da ricerca addestrato per le attività anti-veleno arrivato da Brescia
NAGO-TORBOLE. Bocconi avvelenati disseminati in un pascolo sul monte Baldo, nel territorio comunale di Nago-Torbole: dopo le operazioni di bonifica degli operatori della Stazione forestale di Riva del Garda sul posto in azione anche Sole, un cane da ricerca anti-veleno che grazie al suo fiuto ha controllato tutta l'area interessata dai ritrovamenti.
Per il sopralluogo, che è stato effettuato nella giornata di domenica, il sindaco di Nago-Torbole Gianni Morandi ha firmato un accordo con la polizia provinciale di Brescia, che ha quindi inviato sul posto il cane insieme al suo operatore, Paolo Tovelli: “In Trentino siamo scoperti dal punto di vista dei cani da ricerca anti-veleno – dice il primo cittadino a il Dolomiti – e dopo aver ricevuto l'indisponibilità dalle unità di Belluno l'Amministrazione si è quindi rivolta alla provincia di Brescia”.
Come detto, dopo la segnalazione arrivata il 17 ottobre scorso (Qui Articolo), gli operatori della Stazione forestale si sono subito attivati ritrovando in un primo momento oltre 170 esche sul posto e circoscrivendo l'area interessata (nei dintorni di Prai de Stefenei e località Doss Remit). Il totale dei bocconi avvelenati rinvenuti però ha superato nei giorni successivi la soglia di 200 e le autorità hanno quindi deciso di procedere con un ulteriore verifica con l'unità cinofila.
Verifica che, grazie al fenomenale fiuto di Sole, si è ultimata domenica scorsa in presenza dello stesso sindaco di Nago-Torbole, che ha partecipato al sopralluogo: “Sole – spiega – ha ritrovato ogni piccolo residuo di veleno nelle zone dove le esche erano state recuperate ed ha quindi permesso di mettere in sicurezza l'area, tracciando anche il territorio circostante alla ricerca di altri pericoli. Non avendo trovato nessuna nuova esca possiamo dire che l'intervento a questo punto è stato risolutivo”.
Le esche, come accade spesso purtroppo, contenevano un topicida e l'allarme era scattato dopo che un cane ne aveva ingerita una (senza grazi conseguenze fortunatamente). “Voglio ringraziare sia il personale della Stazione forestale di Riva del Garda – conclude Morandi – sia l'operatore Paolo Tovelli, oltre che Sole ovviamente. A questo punto speriamo si riesca ad individuare il responsabile di questo gesto terribile, mentre per la popolazione l'invito è sempre quello di prestare attenzione. Speriamo poi che l'accordo stipulato tra l'Amministrazione di Nago-Torbole e la Provincia di Brescia possa essere esteso a livello procedurale in tutto il Trentino”.