Da San Martino all'ex Sloi, centinaia di cittadini in strada per la fiaccolata contro il progetto di bypass ferroviario
La fiaccolata ha attraversato la zona che verrà interessata da espropri ed abbattimenti, la Rete dei Cittadini: “Quasi 500 i cittadini scesi in strada per dire no a questo progetto di circonvallazione ferroviaria”
TRENTO. L'adesione all'iniziativa ha stupito anche gli organizzatori che per la fiaccolata di ieri sera (5 febbraio), partita dalla chiesa di San Martino e arrivata nell'area dell'ex Sloi, avevano fornito circa duecento candele: “Ne sarebbero servite più del doppio, sono stati quasi 500 i cittadini scesi in strada per dire no a questo progetto di circonvallazione ferroviaria”. A parlare è Martina Margoni, membro del direttivo della Rete dei Cittadini (che da mesi avanza l'ipotesi di bypass ferroviario sulla Destra Adige), che ieri ha partecipato alla manifestazione in città.
“E' stata una fiaccolata silenziosa e molto partecipata – spiega Margoni – la manifestazione è stata organizzata da Michela Bonafini e Claudio Geat, presidente della circoscrizione Centro Storico Piedicastello”. All'iniziativa hanno poi preso parte anche diversi abitanti di Mattarello: “E' stata una marcia di solidarietà – continua Margoni – nei confronti di quei cittadini che perderanno lavoro, terreni e case, ma anche per ribadire il nostro 'no' a questo progetto, che si sta rivelando sempre più problematico”.
Tra i partecipanti ieri sono infatti spuntati due striscioni a rappresentare i cittadini che, da Trento a Mattarello, subiranno gli espropri: “Le nostre terre non sono in vendita, sono il nostro lavoro” e “Le nostre case non sono in vendita, sono la nostra vita”. Secondo la Rete dei Cittadini, sottolinea Margoni: “Quello in Destra Adige è l'unico progetto fattibile visti da una parte gli espropri e dall'altra le problematiche relative all'area ex Sloi. A nostro avviso non ci sono i tempi per una bonifica integrale della zona, le procedure in questi casi sono molto lunghe e non ci è ancora stato comunicato nulla in merito al rapporto con i privati”.
Con l'evento di ieri, conclude l'esponente della Rete dei Cittadini: “Abbiamo chiuso anche la nostra raccolta firme per dire 'no' a questo progetto. Nel giro di nemmeno un mese, e senza un'organizzazione strutturata, siamo riusciti a raccogliere 6mila firme: il nostro obiettivo inizialmente era 5mila. Ieri, nonostante l'ora e nonostante il freddo, la partecipazione all'evento è stata importante. Siamo molto preoccupati: in questo progetto ci sono criticità territoriali esageratamente complesse”.