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Covid, governo Meloni verso il reintegro dei sanitari no vax. I medici: "Pacificazione 'demagogica', non risolve la carenza di personale"

E' in questa direzione che dovrebbe andare il nuovo provvedimento del neo ministro Schillaci secondo una nota stampa del 28 ottobre, in cui si prevede il reintegro anticipato dei lavoratori senza vaccinazione rispetto alla scadenza del termine della sospensione fissata al 31 dicembre. Segnana: "Ricostituirebbe il sistema sanitario gravato dalla mancanza di personale". Ioppi: "Più coerente aspettare fino a dicembre"

Di Francesca Cristoforetti - 29 ottobre 2022 - 06:01

TRENTO. "Verso un progressivo ritorno alla normalità" con reintegro al lavoro del personale no vax prima del termine della scadenza della sospensione. E' in questa direzione che dovrebbe andare il nuovo provvedimento del neo ministro della Salute Orazio Schillaci secondo una nota stampa del 28 ottobre, in cui si annunciano anche delle modifiche sulla diffusione del bollettino Covid, con la sospensione della pubblicazione giornaliera di dati, ricoveri e decessi, "che sarà ora reso noto con cadenza settimanale".

 

"L'annuncio va nel verso della discussione che abbiamo avuto in aula in questi giorni - dichiara l'assessora alla Salute Stefania Segnana in conferenza stampa -. Oggi abbiamo preso atto della posizione del ministro e del governo nazionale. Se i sanitari non vaccinati rientrassero su decisione del governo? Questo potrebbe consentire di ricostituire il sistema sanitario. Abbiamo visto quanto sia difficile la situazione e quanto il sistema sia gravato dalla mancanza di personale".

 

Sui numeri di infermieri e oss sospesi dell'Apss si parla di "più o meno un centinaio di persone", aggiunge l'assessora.

 

A commentare l'annuncio del ministro Schillaci anche l'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Trento. "Il reintegro anticipato, - dichiara il presidente Marco Ioppi - rispetto alla scadenza del termine della sospensione fissata al 31 dicembre, è una questione non di utilità per l'assistenza pubblica ma di andare incontro alle richieste dei no vax: una 'pacificazione ideologica'".

 

Secondo quanto confermato da Ioppi infatti "in totale i medici e odontoiatri sospesi sono esattamente 54 di cui solo due medici di medicina generale e uno specialista ospedaliero. Gli altri sono tutti libero professionisti o pensionati". Con il reintegro dei sospesi non vaccinati perciò "non si risolverebbe, almeno in Trentino, la carenza degli specialisti e dei medici di medicina generale e non si andrebbe nemmeno a risolvere il problema delle liste di attesa".

 

Se il provvedimento andasse in questa direzione, gli Ordini professionali verrebbero sgravati dalla funzione di controllo, di loro competenza negli ultimi mesi: "Ci hanno affidato un compito che non spettava a noi - prosegue Ioppi -. Riscontriamo una scarsa serietà da parte della politica che adesso opta per il reintegro dei sospesi, ormai a due mesi dal termine. Dopo una serie di circolari ministeriali anche contraddittorie sull'obbligo vaccinale e sulla sua applicazione è arrivato il momento di dire basta a questa situazione, quindi ben venga ormai una pacificazione, anche se sarebbe stato più coerente aspettare ormai fino a dicembre". 

 

Una mossa quella del ministero, che il presidente definisce "in parte demagogica, per trovare scendere a patti con chi è contrario al vaccino". Non ci sono dubbi però sulla posizione dei medici: "Noi rimaniamo fermamente convinti che la vaccinazione sia l'arma più efficace contro la pandemia - conclude il presidente - e questo è scientificamente provato, visti anche i dati. Per chi verrà reintegrato rimarrà un conflitto a livello deontologico sul piano professionale, un medico non può non credere nella scienza. Oggi viviamo una situazione di 'quasi normalità', ma ricordiamo loro da dove siamo arrivati e cosa ci ha permesso di ritornare a questa situazione".

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