Vaccini anti-Covid, Fassa e Fiemme le peggiori: ecco la copertura per territori. Ferro: ''Serve sforzo casa per casa. I non vaccinati potrebbero diventare serbatoio per il virus in ottobre''
La Pat oggi ha promosso un incontro con i sindaci per fare il punto sulla campagna e per condividere le strategie per aumentare la copertura troppo bassa in certi territori. Ecco i dati sulla copertura vaccinale per le diverse fasce d'età nei diversi territori del Trentino e l'analisi dell'assessora e del direttore sanitario dell'Apss
TRENTO. Ultimi in Italia per popolazione vaccinata ma la Pat è soddisfatta e con un comunicato stampa di oggi spiega che ''la copertura vaccinale media della popolazione trentina vaccinabile è buona, ma la situazione è a macchia di leopardo con alcuni Comuni e Comunità di valle in cui la percentuale è più bassa''.
Tolto il confronto con il resto del Paese, allora, che al momento vede il Trentino inseguire (basti pensare che fino a ieri la Provincia di Trento era l'unica a non averto aperto agli under40 in Italia) interessante è capire quali sono le fasce più restie e le zone dove i no-vax sono più forti. E non è un caso se anche con il virus in ritirata Fassa e Fiemme sono spesso state tra quelle con più residenti positivi. Sono, infatti, questi i territori dove anche a livello di copertura vaccinale si sta facendo più fatica. Nelle due valli, per esempio, si è addirittura sotto il 50% di copertura vaccinale della popolazione over16 (48% quando la media provinciale è 54%). Molto male anche il Primiero che insieme a Fassa e Fiemme è all'ultimo posto per copertura dei 50-59 anni. Fassa è ultima negli over80, Fiemme ultima nei 70-79, Primiero nei 60-69.
Ci sono quindi ancora molte persone nelle categorie fragili (over 60) che non hanno ricevuto il vaccino. L'obiettivo della Provincia e dell'Azienda sanitaria è quello di aumentare la percentuale di chi è vaccinato per poter proteggere la popolazione più a rischio anche da una possibile ripresa della circolazione del virus in ottobre e tenere in sicurezza il sistema sanitario e ospedaliero. L'assessora alla salute Stefania Segnana e il direttore sanitario dell'Apss Antonio Ferro hanno quindi incontrato oggi nella sede del Consiglio delle autonomie locali i sindaci e i commissari delle Comunità di valle del Trentino per fare il punto sulla campagna vaccinale nei loro territori di competenza. E per chiedere agli enti locali un sostegno per spingere la copertura vaccinale.
"L'incontro - ha detto Segnana - parte da un'esigenza dei sindaci di verificare l'andamento della campagna vaccinale per il proprio territorio e da un'esigenza dell'assessorato e dell'Azienda sanitaria di ragionare sulla differenza tra territori sulla copertura vaccinale delle coorti più a rischio, quelle degli over 60. E, sulla base dei dati emersi, di chiedere ai sindaci e agli amministratori locali un aiuto per spingere la campagna vaccinale". Estendere la copertura vaccinale è fondamentale, ha aggiunto l'assessore Segnana, "perché permette di tutelare le persone fragili dal rischio di ammalarsi e il sistema sanitario provinciale".
La Provincia, sottolinea l'assessore Segnana, chiede quindi ai sindaci e ai commissari delle Comunità di valle di farsi parte attiva per "capire le ragioni della mancata vaccinazione con i medici di base e i farmacisti e quindi di supportare l'estensione della copertura vaccinale". Il dottor Ferro ha messo in evidenza come la copertura vaccinale provinciale vede attualmente una prima dose per il 54% della popolazione vaccinabile e spiegato come ci siano però differenze nei Comuni e nelle Comunità di valle. "Alcune Comunità, come Cembra, val di Non, Alta Valsugana, Fiemme e Fassa - evidenzia Ferro - hanno una copertura vaccinale inferiore a quella provinciale. Ora - ha detto Ferro rivolgendosi ai rappresentanti di Comuni e Comunità di valle - intendiamo coinvolgervi nella battaglia importante dell'estensione della copertura vaccinale. I dati sulla copertura vaccinale sulla propria situazione saranno mandati a ciascun Comune e chiederemo ai sindaci di farsi parte attiva per estendere la copertura vaccinale. Chiediamo di lavorare sugli indecisi per arrivare ad aumentare la percentuale di vaccinati nelle coorti dei soggetti più fragili". L'aumento della copertura è anche una "tutela verso le varianti. Pfizer ad esempio consente di proteggere anche contro la variante Delta" ha detto Ferro.
A livello provinciale la copertura vaccinale per ora è al 95% per gli over 80, all'86% per la fascia 70-79 anni, al 79% per la fascia 60-69, al 69% per la fascia 50-59 anni. "Sono percentuali buone - ha sottolineato Ferro - ma restano ancora circa 24.000 soggetti da vaccinare negli over 60 e per queste persone in particolare la Provincia e l'Apss chiedono a Comuni e Comunità di valle un aiuto per poter convincere chi ancora non si è vaccinato. Serve uno sforzo casa per casa perché questa quota di non vaccinati altrimenti diventa un serbatoio formidabile per il virus in ottobre. Prima riusciremo a vaccinare chi non è vaccinato, prima metteremo in sicurezza la nostra popolazione anziana e il sistema ospedaliero".