Nel canile di Trento in arrivo più cuccioli per soddisfare il boom di adozioni: "Evitiamo l'ingresso nel territorio di cani con provenienza indeterminata"
Nell’anno del Covid si è registrato un boom di adozioni di animali cosiddetti domestici con un aumento del 15% per quanto riguarda cani e gatti. Questa tendenza ha coinvolto anche Trento la cui cittadinanza si sta rivolgendo numerosa al canile della città alla ricerca di un amico a quattro zampe
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TRENTO. Nell’anno del Covid si è registrato un boom di adozioni di animali cosiddetti domestici con un aumento del 15% per quanto riguarda cani e gatti. Questa tendenza ha coinvolto anche Trento la cui cittadinanza si sta rivolgendo numerosa al canile della città alla ricerca di un amico a quattro zampe.
L’utenza cerca in particolar modo cani cuccioli o giovani, di taglia piccola/media e di facile gestione, una richiesta, quest’ultima, che non sempre trova soddisfazione. Davanti all’impossibilità di vedere la propria domanda accolta, l’utenza tende però a rivolgersi altrove favorendo in questo modo una serie di problematicità tra cui l’ingresso nel territorio di cani di provenienza non determinata, la mancanza di un controllo sullo stato di salute degli animali che spesso si scoprono portatori di leishmaniosi e il rischio di incompatibilità tra l’animale e la famiglia di adozione con conseguenti abbandoni, maltrattamenti o cessioni al rifugio.
Per contentare la cittadinanza trentina, la Lega nazionale per la difesa del cane (Lndf), in collaborazione con la struttura comunale di cui utilizzerà gli spazi che ospiteranno gli animali per il breve tempo necessario all’adozione, ha dato vita a un progetto che prevede il reclutamento e il prelievo di cani giovani di piccola e media taglia da altri canali italiani.
Prima del trasferimento a Trento, i cani saranno visitati da un veterinario che documenterà e certificherà il loro stato di salute. Il progetto sarà gestito dai volontari dell’associazione stessa che coprirà di tasca propria, esonerando dunque il Comune da qualsiasi onere economico, le spese del trasporto, diaria giornaliera di stallo del cane ed eventuali cure sanitarie e/o vaccinazioni.
Con l’avvio del progetto, oltre alla capacità di soddisfare il numero di richieste dei cittadini che arrivano a toccare punte di 20 e 25 al mese, si assisterà a un aumento dell’indice di adozione in sicurezza.