Coronavirus, troppi contagi e decessi in Trentino. Bordon: ''Sicuramente il turismo si è trasformato nella vera minaccia. Contagio diffuso tra maestri di sci e impiantisti''
Il direttore generale dell'Apss ha spiegato che se la questione dei cinesi di rientro in provincia è stata gestita bene era difficile immaginare per chiunque che il turismo, soprattutto lombardo, si sarebbe trasformato nella vera minaccia. E mentre i sanitari contagiati sono 129 arriva il tampone ''pit stop''
TRENTO. ''Oggi i dati dicono che il Trentino è oltre la media nazionale in termini di decessi e di contagi. Un dato del quale dobbiamo prendere atto''. Ha detto il presidente Fugatti durante la conferenza stampa quotidiana per il fare il punto sul diffondersi del contagio in Trentino. Più 102 nuovi casi rispetto a ieri e il Trentino si attesta a 2.529 contagi da coronavirus e ci sono, purtroppo, anche altri 18 nuovi decessi per un totale di 147 decessi in provincia.
"Abbiamo una continuità di numeri negativi che contraddistingue il nostro territorio. Un aumento nei contagi che consideriamo fisiologico, ma resta che resta alto", ha aggiunto Fugatti mentre Bordon ha sottolineato che a suo parere il picco di contagio in Trenino è stato raggiunto ma che è ancora presto per fare previsioni. In questo quadro il direttore generale dell'Apss ha spiegato che, però, finalmente, stanno cominciando ad arrivare i tamponi (che da lunedì prossimo dovrebbero arrivare ad essere circa 1.500 al giorno mentre sino ad oggi sono stati fatti circa 6.000 tamponi).
Una delle novità di questi giorni riguarda proprio i tamponi. Al riguardo il direttore generale dell'Apss ha spiegato che è stata creata una modalità ''pit stop'' per il secondo tampone da sottoporre alle persone che si vuol verificare essere guarite. ''Noi invitiamo le persone che hanno esaurito il percorso clinico - ha detto - e che attendono il secondo tampone negativo per tornare alla vita civile. Concordiamo con loro un luogo che loro, poi, raggiungono con la loro vettura. Non li facciamo nemmeno scendere dall'auto gli facciamo il tampone e poi gli comunichiamo l'esito''.
E' stato, poi, deciso con Federfarma per la dematerializzazione di alcune ricette per dei farmaci specifici che, quindi, non necessiteranno più delle ricette del medico per fronteggiare l'emergenza (e solo oggi ben 790 cittadini hanno potuto servirsi con questa procedura con più di 1.100 ricette fatte in maniera dematerializzata). E sulla diffusione del contagio tra i sanitari Bordon ha aggiunto che ''i sanitari risultati positivi sono 129. Di questi 14 sono medici, 102 operatori sanitari e 13 amministrativi, operai o tecnici. Di questi 129 sanitari per 6 è scattato il ricovero ospedaliero ma nessuno è in grave condizioni. Gli altri sono a casa con lievi sintomi o senza sintomi. In proporzione il tasso di contagio tra il personale sanitario è di 1,7''.
E sul fatto che il Trentino stia diventando una delle zone messe peggio del Paese per quanto riguarda la diffusione del virus il direttore generale dell'Apss ha ammesso che ''tutto si può fare meglio. Noi abbiamo senza dubbio un numero di contagi molto elevato. Se è stata perfettamente gestita l'operazione dei cinesi di rientro in provincia (con l'isolamento nelle strutture preposte tanto che la comunità cinese del Trentino ha donato anche 14.000 mascherine) era difficile immaginare per chiunque che il turismo, soprattutto lombardo, si sarebbero trasformati nella vera minaccia da questo punto di vista. Abbiamo infatti un contagio diffuso tra i maestri di sci, personale che lavora negli impianti di risalita, personale che lavora nei luoghi della ristorazione. Per quanto riguarda i decessi età media elevata e la questione legata alle case di riposo è diventata un problema superiore rispetto ai livelli nazionali''.