Caccia, Dallapiccola: ''Non solo ambientalisti e animalisti sono preoccupati, anche l'ala moderata dei cacciatori non è convinta dalle scelte della Provincia''
Un quadro sempre più complicato dopo l'allarme del mondo ambientalista e animalista dopo l'abolizione del Comitato faunistico. Dallapiccola: "Serve maggiore equilibrio e trasparenza: Zanotelli promuove incontri dove promette l'impegno all'eradicazione della specie cinghiale, ma anche azioni pesanti su cormorani, volpi, orsi, lupi e tutto quello che può dare fastidio a qualcuno"
TRENTO. "Un'ala moderata dell'associazione cacciatori è preoccupata per l'abolizione del Comitato faunistico", spiega l'ex assessore Michele Dallapiccola, che aggiunge: "Il timore è quello di eccessive ingerenze della politica e avvertono la sensazione che si voglia usare il tavolo e alcune azioni come paraventi istituzionali dietro ai quali affiancare trattative dirette senza passare dagli organi di consultazione ordinari".
Un quadro sempre più complicato dopo l'allarme del mondo ambientalista e animalista (Qui articolo) dopo l'abolizione del Comitato faunistico. Una linea dettata dalla giunta per mano dell'assessora Giulia Zanotelli, una decisione che rientra tra le sue prerogative. E se all'indomani della scelta il consigliere provinciale Michele Dallapiccola (Qui articolo) e Lucia Coppola di Futura (Qui articolo) avevano storto la bocca per il metodo del provvedimento, si sono mosse le associazioni.
Il Comitato faunistico provinciale vedeva tra i componenti i membri di Wwf, Lipu, Lav, Legambiente, Enpa e Pan-Eppaa, ora la giunta valuta di istituire un tavolo faunistico provinciale che dovrebbe assicurare l’informazione, la partecipazione e il raccordo tra la Provincia e i soggetti coinvolti nei vari aspetti della gestione faunistica, anche ai fini della programmazione delle iniziative e degli interventi per la tutela del patrimonio faunistico e per l’esercizio della caccia.
E queste associazioni hanno lanciato l'appello alla politica, opposizioni provinciali in particolare, per trovare una soluzione. E le minoranze hanno incontrato ambientalisti e animalisti. "La collaborazione tra cacciatori e giunta - prosegue il consigliere provinciale del Patt - è legittima e auspicabile, ma ci sono segnali che ci fanno pensare a misure a livello di captatio benevolentiae più che di innovazione".
Sono diverse le domande che pone l'ex assessore. "Forse la nuova maggioranza - evidenzia Dallapiccola - chiede quale sia il giorno preferito di inizio caccia ai cacciatori per compensare il disagio provocato dalla riduzione dei finanziamenti all’ente gestore, mentre l'inasprimento delle sanzioni riguardano prevalentemente il bracconaggio, ma non si capisce quali siano le sanzioni ordinarie, che rappresentano la maggioranza dei casi".
Insomma, la preoccupazione di ambientalisti e animalisti sembra condivise dalle opposizioni politiche. "Il presidente Paccher annuncia grosse novità amministrative - commenta l'ex assessore - ma tutto sembra già finito nella soppressione del Comitato. E ancora non si conoscono le azioni che si vogliono intraprendere verso il cinghiale, una specie alloctona dannosa per l'agricoltura, ma serve un piano d'azione condiviso e non trapela nulla".
Le minoranze chiedono chiarezza. "In questo periodo - conclude Dallapiccola - l'assessora all'agricoltura promuove incontri dove promette l'impegno all'eradicazione della specie cinghiale, ma anche azioni pesanti su cormorani, volpi, orsi, lupi e tutto quello che può dare fastidio a qualcuno. Le norme in realtà esistono già severe, complete e rispettose di sensibilità sempre diametralmente opposte. Serve maggiore equilibrio".