Iniziata la raccolta nel ''maroner'' di Alice Chiarani, da quest’anno parte del prodotto destinato alla produzione di una crema di marroni di Drena certificata biologica
Laureato in Scienze Agrarie all'Università di Padova, dal 1961 al 1994 è stato docente all'Istituto Agrario di San Michele
Dopo la scomparsa per incidente agricolo di Carlo Chiarani, la gestione del castagneto di Drena è stata assunta dalla figlia Alice.
L’azienda è al secondo anno di conversione al sistema biologico. Ha un’estensione complessiva di 5 ettari e ospita 346 piante tra secolari, medio/giovani e non ancora produttive. Le piante secolari sono 110.
Quest’anno la raccolta è iniziata il 6 ottobre e impegna 7-8 persone tra familiari e dipendenti. L’intera superficie è stata suddivisa graficamente in aree per garantire la totale raccolta dei marroni caduti senza battitura, ma solo in base al grado di maturazione nell’arco di 4 giorni, per poi ricominciare per almeno due volte la raccolta a mano.
In questo modo si lascia tempo ai marroni rimasti in pianta di cadere per forza naturale e si evita di lasciarli sul terreno troppo a lungo. Il raccolto giornaliero viene immediatamente messo in acqua (novena) per 5 giorni e posto ad asciugare in essiccatoio riscaldato a gas metano. I singoli lotti di marroni passano in un vaglio calibratore che suddivide il prodotto in diverse pezzature.
Segue un’accurata selezione a mano di tutti i frutti per eliminare quelli attaccati da cidia, da marciume o non adatti alla commercializzazione. L’azienda non dispone di impianto frigorifero considerato dagli esperti indispensabile per impedire o rallentare lo sviluppo del marciume da Gnomoniopsis. La raccolta si concluderà verso la fine di ottobre per raccogliere con l’aspiratore gli ultimi frutti. Da quest’anno parte del prodotto sarà destinato alla produzione di una crema di marroni di Drena certificata biologica.