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Da una palette lontana dalle interferenze fluo del web alle proporzioni delicate: la collezione di Liberatore per esprimere il contemporaneo alla ricerca della libertà

DAL BLOG
Di Marco Consoli - 27 settembre 2022

Figura poliedrica , tra le tante cose è produttore discografico e di eventi, attore, fotomodello, influencer

Non è un back to nature e nemmeno uno sguardo nostalgico su una natura ormai devastata.

 

Semmai un nuovo modo di intendere il nostro legame col pianeta organico-sintetico, sensibile e visibile. Alla ricerca continua di nuovi modi e mode che esprimano il contemporaneo.

 

Una palette serena e consapevole lontana dalle interferenze fluo del web; proporzioni delicate e un'albedine come nuovo presagio. Si evolve lo stile non verso stranezze manierate ma sicuro nel tratto personale senza alcuna ostentazione; anche la struttura della collezione cambia, libera dalla gabbia del corpo ora inventato, sognato.


La fontana di corpi che si succedono in un costante flusso al centro della scena, è creato dalla magica performance della compagnia milanese Liberi Di Physical Theatre, una delle più ammirate e stimate al mondo, sia per la straordinaria versatilità che per l’altissima qualità coreografica delle sue performance, il cui mantra recita “La curiosità è alla base di una continua crescita”.

 

“Assistetti al loro spettacolo al New Victory Theatre of Broadway di New York nel 2017, mentre sfilavo nella NYFW – dice la Liberatore - e fui entusiasmata dal loro stile, che varia dal circo contemporaneo alla danza con movimenti eleganti e sfumature acrobatiche di grande impatto, desideravo fare qualcosa con loro cosi contattai il direttore Davide Agostini affinché i loro gesti atletici e la capacità recitativa dei loro corpi amplificasse una sfilata cosi densa di racconto”.

 

Lo show parte infatti da un'attenta riflessione sul corpo come campo di battaglia per capirsi e per capirci.


Difficile il percorso per chi scelga la libertà una volta spezzati i lacci di una tradizione spesso retaggio di pregiudizi, continua Alessandro Turci. Il fiore non celebra il romantico ma una sessualità esplicita, feconda nuove idee aperto al suo destino ma anche di un cammino diverso che unisca le parti, scoprirsi per nascere.

 

Un nuovo mondo ci attende, in cui la moda parla nuovamente di cammino etico ed estetico e dove natura non si oppone a cultura e dove autenticità e verità siano una cosa sola.

 

La collezione si disvela a gruppi di sei outfit, concedendo allo spettatore un’intima scoperta, scevra ora di quelle sovrastrutture da cui le modelle si allontanano. La Moda di Liberatore si rivela poco alla volta ed emergono completi mannish dagli accostamenti cromatici sofisticati e quasi prudenti nei loro micro motivi cravatteria, le giacche con collo a scialle sono di linea loose abbinate a lunghe camicie da portare slacciate.


I caftani dalle stampe floral in bianco/nero dal sapore orientale di ceramiche monocolore si alternano ai crop top must have di stagione anche per Lui. Gonne gipsy a doppia ruota in satin stampato dalle tinte fané ridisegnano una nuova eleganza fatta di ampiezze e di movimento, di forme non esposte anzi celate.

 

“Chi vuole toccare con mano la bellezza è condannato a dissolverla”. Una collezione a cui accostarsi con occhio educato, per concedersi il piacere di corpi liberi infine di vivere la propria identità.

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