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Dove osano le aquile, alcuni itinerari per scoprire la natura più incontaminata

Nel dodicesimo anniversario dell’ideazione del Sentiero dell’Aquila, nel Tirolo Orientale in Austria, Lou Arranca e Nick Ravannah hanno percorso a piedi alcune delle 9 tappe che suddividono i quasi 100 chilometri dell'itinerario partendo da Ströden ai piedi del Grossvenediger (3666m) fino al rifugio Stüdlhütte alla base del Grossglockner (3798 m)
DAL BLOG
Di Lou Arranca (Alias Ivo Cestari) - 16 giugno 2018

Rapito dalla Montagna anni fa, pratica escursionismo, percorre vie ferrate e frequenta qualche falesia e palestra di roccia. 

Nel dodicesimo anniversario dell’ideazione del Sentiero dell’Aquila, nel Tirolo Orientale in Austria, Lou Arranca e Nick Ravannah hanno percorso a piedi alcune delle 9 tappe che suddividono i quasi 100 chilometri dell'itinerario partendo da Ströden ai piedi del Grossvenediger (3666m) fino al rifugio Stüdlhütte alla base del Grossglockner (3798 m)

 


 

Nel 1829 Goethe giunse in Tirolo e forse fu proprio qui che il grande poeta tedesco prese ispirazione quando, con mirabile scelta di parole, descrisse lo scintillio delle cime dei monti nella luce del tramonto per la sua celebre poesia Lorelei. Il posto di cui vi sto parlando si trova nel cuore del Parco Nazionale degli Alti Tauri, la più grande area protetta dell’arco alpino che si estende appena al di là del confine italiano, giungendo a Lienz dalla Val Pusteria e poi risalendo a Matrei in Osttirol o arrivando direttamente a Matrei dalla valle di Anterselva, Passo Stalle e Defereggental. Un paradiso di natura incontaminata, dove svettano, oltre i tremila metri, circa 150 cime sovrastate dal maestoso Grossglockner che rappresenta anche la vetta più alta del territorio austriaco.

 


 

Di “Sentieri dell’Aquila” in Austria ce ne sono due: quello più grande, di ben 24 tappe, si snoda sulle montagne a nord di Innsbruck, nel Tirolo Settentrionale. Quello che abbiamo percorso parzialmente invece, si trova nel Tirolo Orientale (Osttirol) e si snoda mediamente dai 2000m ai 2500m tra malghe e boschi di larici, vallate selvagge e praterie, passi innevati e rocce cristalline, ruscelli, torrenti, fragorose cascate e panorami grandiosi, a contatto con il ghiacciaio più vasto delle Alpi Orientali; e ancora capre e pecore in libertà, mucche e vitelli adagiati su pascoli verdissimi, marmotte, camosci, stambecchi e soprattutto loro, le leggendarie aquile che hanno dato il nome a questa Alta Via.

 


 

 

Un percorso che dura 9 giorni, con la possibilità di dormire in accoglienti rifugi dopo una percorrenza media di una decina di chilometri con dislivelli a volte faticosi, a volte meno impegnativi, ma sempre comunque entusiasmanti per la varietà di animali, fiori e piante, prati punteggiati di rododendri, stelle alpine, genziane e alchemille le cui foglie coperte di rugiada di montagna si dice “rendono le ragazze ancora più belle”. Non solo: all’interno del Parco Nazionale degli Alti Tauri sono presenti numerosi itinerari tematici come il primo sentiero didattico dell’acqua d’Europa, che ranger esperti e preparati vi potranno illustrare accompagnandovi.

 


 

Ma, soprattutto, utilizzando questo sentiero come avvicinamento, è possibile accedere ad alcune delle vette più suggestive ed imponenti delle Alpi, sia in modo autosufficiente sia accompagnati in sicurezza dalle Guide Alpine che provvederanno a fornire tutta l’attrezzatura necessaria, e coronare così il sogno di raggiungere ad esempio la cima del Grossglockner. Non ci si dovrà preoccupare infatti di caricare lo zaino di imbrago, longe, caschetto, ramponi e picozza, perché l’alta qualità dei servizi offerti dai rifugi in loco permetterà di camminare più leggeri.

 

Quello che non si porta nello zaino, lo si può noleggiare nei rifugi rendendo così possibile l’esperienza di una via ferrata di alta quota senza caricarsi come muli per giorni e giorni. Tutto poi dipenderà dalle condizioni meteorologiche e dai preziosi consigli delle guide alpine o dei simpatici gestori dei rifugi che valuteranno al meglio le possibilità di raggiungere la vetta. L’esperienza che si può vivere su questo Sentiero dell’ Aquila è indimenticabile: s’imparerà ad esempio che un solo fischio di marmotta precede l’arrivo di un’aquila, mentre tre fischi o più indicheranno un pericolo generico (la presenza umana, ad esempio); si capirà di non uscire mai dai sentieri segnati, intraprendendo escursioni non indicate verso altre mete, poiché si interagirebbe negativamente con alcune specie animali presenti che si lascerebbero letteralmente morire se capissero che il proprio areale viene minacciato dalla specie umana; o infine si potranno vedere nei pressi del rifugio Sudetendeutsche Hütte dei curiosi e aggressivi cani da guardia che vivono talmente in simbiosi con le pecore al pascolo da identificarsi con esse… ma con una predisposizione alla guardia tale per cui è meglio girare al largo e allontanarsi dal gregge.

 


 

ITINERARIO SEGUITO:

 

Delle 9 tappe del percorso totale abbiamo avuto la possibilità di seguirne 3 (dalla n.6 alla n.8) con partenza da Matrei dove è possibile visitare il centro Naturparkhaus con le sue avvincenti mostre interattive che vi faranno apprendere interessanti nozioni sulla natura e cultura del parco nazionale.

 

Prima tappa: si parte dal parcheggio pubblico dell’abitato di Glanz appena a monte di Matrei per arrivare ai 2700m del rifugio Sudetendeutsche Hütte nel cuore del gruppo del Granatspitze.

 


 

Si devono affrontare diversi metri di dislivello (1250m) in 8 km che richiedono resistenza, soprattutto nella parte finale. I primi 2 Km si sviluppano parzialmente su carrareccia fino ad una fontanella di acqua surgiva dopo la quale si entra nello splendido scenario dello Steiner Bach dove le stelle alpine la fanno da padrone. Giunti a metà percorso presso la Steiner Alm a 1914m, dove ci si può reidratare con una buona birra, si affronta, dopo alcune centinaia di metri in falsopiano, la ripida serpentina che può risultare molto dura se intrapresa con eccessivo peso nello zaino, fino all’agognata metà del Sudetendeutsche Hütte, posto in riva ad un piccolo laghetto di fusione del ghiaccio su cui si riflettono le cime circostanti e in cui si abbeverano le placide pecore che a gruppi punteggiano i ripidi pascoli. Una cena tradizionale nella stube rivestita in legno e una meritata dormita nelle piccole camerette, vi rimetteranno in sesto per la tappa successiva.

 


 

Seconda tappa: dal Sudetendeutsche Hütte al rifugio Kalser Tauernhaus. Questa forse è la più appagante delle tappe grazie al colpo d’occhio sul Grossglockner che si erge, dall’altra parte della Dorfertal, come una punta himalaiana da una distesa di ghiaccio imponente di 140m di spessore. Partiti muniti di ghette e bastoncini si affrontano 300m in salita sempre su un nevaio ai piedi del ghiacciaio Gradötzgletscher fino a raggiungere il punto più alto dell’escursione ai 2826m della sella Gradötzsattel.

 


 

Qui la pausa è d’obbligo per cominciare a sognare una deviazione fino alla cima del Grossglockner che ci sta di fronte, maestoso. Si perderà però quota (1200m di dislivello) attraverso pendii erbosi e rocce, costeggiando verso nord un piccolo boschetto di pini cembri. Arrivati al segnavia si segue la traccia 514 A, in direzione della Kalser Tauernhaus. Attraverso stretti tornanti si procede verso valle tra ontani, frassini e larici, superando una piattaforma rocciosa dove la cascata dello Stotzbach si getta in profondità da un pianoro modellato durante l'era glaciale. 

 


 

Infine, attraversando il torrente Dorferbach, si arriva alla meta della tappa, l'accogliente Kalser Tauernhaus (1755m). Prima di cena è d’obbligo rinfrescarsi i piedi nell’acqua gelida del torrente e magari risalire un affluente minore fino ad una roboante cascata che vi avvolgerà in una nube di freschissima acqua vaporizzata.

 


 

Terza tappa: siamo al penultimo giorno e l’obiettivo è quello che presenta il maggior dislivello in salita (1440m) che ci porterà al magnifico Stüdlhütte considerato il campo base per l’attacco al Grossglockner. Il Sentiero dell'Aquila conduce sempre in direzione sud, attraverso l'amena vallata Dorfertal, in leggera discesa lungo una carrareccia. Poco dopo il punto di ristoro della Bergeralm, il sentiero n.40 devia presso il pianoro Moaebene, a sinistra, dove è necessario passo sicuro fino alla malga Moaalm (1793m). Si procede in discesa fino al ponte sul Teischnitzbach dove, dopo circa 70 metri, un'indicazione presso una breccia nella staccionata mostra la via per la valle Teischnitztal.

 


 

Noi invece abbandoniamo momentaneamente il Sentiero e proseguiamo nella vallata chi si stringe sempre di più nella gola Dabaklamm tra ripide pareti e acque impetuose. Qui alla fine degli anni ’70 un dissennato progetto di costruzione di una diga avrebbe creato un bacino artificiale molto profondo, sommergendo la Dorfertal. Per fortuna il progetto venne abbandonato nel 1989 ed ora possiamo percorrerla fino alla stretta strada a tornanti che ci porterà in un nuovo scenario: la Teischnitztal. Questa valle ancora incontaminata ci lascia stupefatti per la sua bellezza.

 


 

Finita la lunga strada carrabile, dopo un’altra gola rocciosa, all'ingresso del pianoro la segnaletica indica la svolta a destra per alzarci di quota. Si intravedono le torri di ghiaccio del Teischnitzkees e sullo sfondo la nostra meta finale. Occorre superare in diagonale ripidi pendii erbosi e canaloni innevati prima di avvicinarci attraverso terreni detritici e blocchi di pietra al rifugio Stüdlhütte da sud (2802m). Di tanto in tanto una pausa permette agli stambecchi di controllarci dall’alto, mentre in alto, dominatrici e simbolo di questa Alta Via, le aquile reali volteggiano solitarie in cerca di prede. Lo Stüdlhütte, che prende il nome dal suo visionario fondatore, il commerciante praghese Johann Stüdl, è un rifugio dove l’atmosfera è quella di preparativi e attesa per l’attacco finale ai 3798 m del Grossglockner che dista solo 5 ore di cammino attraverso ghiacciai e una via ferrata prima della cima.

 


 

 

Purtroppo per noi le previsioni volgono al brutto e una fitta grandinata ci toglie ogni possibilità di salita anche per il giorno successivo. Tra knodel, carni e patate, dolci e ottima weissbier (birra di frumento) si passa la serata in compagnia di alpinisti esperti, guide alpine ma anche neofiti delle alte vie che qui possono trovare l’occasione per avvicinarsi a una meta leggendaria.

 


 

Le nostre tre giornate sono finite e il giorno seguente è una piacevole discesa con ben 1330m di dislivello. Breve sosta per una grappa profumatissima al Lucknerhütte ed infine si giunge alla falesia con palestra di roccia vicino al rifugio Lucknerhaus, punto di arrivo del Sentiero dell’Aquila e non molto distante dall’incantevole abitato di Kals Am Grossglockner, da cui anche con mezzi pubblici è possibile tornare a Matrei.

 

SCHEDE TECNICHE:

TAPPA N. 06

Punto di partenza: Matrei in Osttirol (Parcheggio di Glanz – 1530m)
Punto d'arrivo: Rifugio Sudetendeutsche Hütte (2656m), 55 posti letto + 12 invernali, aperto da metà giugno a fine settembre. Tel: +43 720 347802 – Cell: +43 664 2160427. Mail: huette@alpenverein-sudeten.de – Web: www.sudetendeutsche-huette.de

Difficoltà: EE -Intermedia
Lunghezza: 8 km
Dislivello in salita: 1250m

Dislivello in discesa : 100m

Durata a piedi: 4 h

Segnaletica: giallo-nero

Punti d’appoggio: Malga Steiner Alm (1914m)

 

TAPPA N. 07

Punto di partenza: Rifugio Sudetendeutsche Hütte (2656m)
Punto d'arrivo: Rifugio Kalser Tauernhaus (1755m), 3 camere singole/doppie + 50 posti letto, aperto da inizio giugno a metà ottobre. Tel: +43 4876 8393 – Cell: +43 664 9857090. Mail: peter.gliber@aon.at Web: www.kalser-tauernhaus.de

Difficoltà: EE -Intermedia
Lunghezza: 8 km
Dislivello in salita: 300m

Dislivello in discesa : 1200m

Durata a piedi: 4 h

Segnaletica: giallo-nero

Punti d’appoggio: nessuno

 

TAPPA N. 08

Punto di partenza: Rifugio Kalser Tauernhaus (1755m)
Punto d'arrivo: Rifugio Stüdlhütte (2802m), 106 posti letto + 16 invernali, aperto da metà giugno al 9 ottobre. Tel: +43 4876 8209 – +43 4876 22144 Mail: info@stuedlhuette.at Web: www.stuedlhuette.at

Difficoltà: EE -Intermedia
Lunghezza: 14 km
Dislivello in salita: 1440m

Dislivello in discesa : 400m

Durata a piedi: 6h 30 min

Segnaletica: giallo-nero

Punti d’appoggio: Berger Alm (1636m) – Moa Alm(1793m)

 

COME ARRIVARE

in auto: Austostrada del Brennero: uscita Bressanone/Val Pusteria. Prendere la SS49 direzione Brunico. All’altezza della zona industriale di Valdaora girare a sinistra in direzione della Valle di Anterselva (SP44) fino al Passo Stalle. ATTENZIONE: il Passo è a senso unico alternato ed è aperto ogni ora dal minuto 30 al minuto 45. Una volta entrati in territorio austriaco si prosegue per la Defereggental fino a Huben dove si incrocia girando a sinistra la strada B108 fino ad arrivare dopo pochi km all’abitato di matrei in Osttirol (104 km dall’uscita dell’autostrada Bressanone/Val Pusteria).

In alternativa al Passo Stalle si prosegue lungo la Val Pusteria fino al confine di Prato alla Drava e si scende fino a Lienz. A Lienz si svolta a sinistra prendendo la strada B108 e si arriva a Matrei i.O. allungando di qualche km il percorso precedente (130 km dall’uscita dell’autostrada Bressanone/Val Pusteria).

In treno/mezzi pubblici: dalla stazione di Bolzano fino a Brunico in treno. Da Brunico servizio sostitutivo temporaneo (fino al 24.07.2016) in bus navetta fino a S.Candido e da S. Candido si prosegue in treno fino a Lienz. Da Lienz con corriera fino a Matrei i.O.

INDIRIZZI WEB PER INFORMAZIONI

http://www.tirolo.com/attivita/sport/escursionismo/sentiero-dellaquila-osttirol

http://www.osttirol.com/it.

http://www.tirolo.com/

Per le descrizioni del percorso vedi anche: Guida escursionistica "Osttiroler Wanderbuch" di Walter Mair.

 

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