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La grande violoncellista Sol Gabetta accompagnata dal pianista Bertrand Chamayou sul palco della Filarmonica

DAL BLOG

Analisi, recensioni, presentazioni delle grandi opere nella prestigiosa sala della Società Filarmonica di Trento

La Stagione dei Concerti della società Filarmonica di Trento prosegue martedì 14 marzo con il ritorno in sala della grande violoncellista Sol Gabetta accompagnata dal pianista Bertrand Chamayou (Per informazioni sui biglietti e il programma dettagliato).

 

Sono passati quattro anni dall’ultima volta a Trento della violoncellista Sol Gabetta. Già allora famosa in tutto il mondo, oggi ha maturato altri straordinari traguardi artistici in recital, come solista a fianco delle migliori orchestre del pianeta e come musicista da camera, vero centro focale di tutto il suo lavoro.

 

"Non voglio mai sentirmi arrivata, perché non si arriva mai”, questo il suo motto. Chiamata da tutte le migliori orchestre e direttori più esigenti, ha confermato un talento sbalorditivo, un’energia contagiosa capace di ammaliare il pubblico. È stata Artiste étoile al Festival Lucerne dove ha suonato insieme ai Wiener Philharmoniker, alla Mahler Chamber Orchestra e alla London Philharmonic Orchestra.

 

In riconoscimento dei suoi straordinari traguardi artistici, è stata premiata con un Herbert von Karajan Prize al Festival di Pasqua di Salisburgo. Sol Gabetta continua a costruire la sua discografia con Sony: la pubblicazione più recente è una registrazione dal vivo dei Concerti per violoncello di Elgar e Martinů insieme ai Berliner Philharmoniker.

 

A Trento torna in Filarmonica con il fedele partner artistico Bertrand Chamayou (ritroviamo anche lui sul palco dopo un concerto indimenticabile come solista nella Stagione 2017), nel pieno di una carriera brillante per un pianista fra i più apprezzati della scena musicale contemporanea capace, nelle sue esibizioni – caratterizzate da un vasto repertorio – di dimostrare dominio, immaginazione e approccio artistico sorprendenti.

 

I concerti della Stagione proseguiranno venerdì 24 marzo con il debutto in Filarmonica di Jean Rondeau, tra i più ricercati clavicembalisti in circolazione. Descritto come "uno degli esecutori più naturali che si possano ascoltare su un palcoscenico di musica classica" dal Washington Post, è un vero e proprio ambasciatore globale del suo strumento. Debutta in Filarmonica con un concerto esclusivo che lo vedrà superare i confini del suo repertorio preferito verso Beethoven e – lungo la strada – Fux, Clementi e Debussy, che hanno fortemente influenzato la sua arte, portandoci a seguire la sua idea, la sua direzione di Gradus ad Parnassum (letteralmente "Passi verso il Parnaso").

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