Il Jazz protagonista nella programmazione della Filarmonica, un approfondimento sugli avvenimenti, i linguaggio e la storia di questo genere musiciale
Analisi, recensioni, presentazioni delle grandi opere nella prestigiosa sala della Società Filarmonica di Trento
La Sala della Società Filarmonica di Trento, si apre, ormai da diversi anni, al mondo del Jazz. La formula è quella dell'ascolto guidato: la parola chiamata a presentare e commentare le registrazioni, gli avvenimenti, i linguaggi (Qui info e programma).
Il contributo italiano alla storia del jazz ha radici lontane, che vanno prioritariamente ricercate nei consistenti flussi migratori verso l’America verificatisi a decorrere dalla seconda metà dell’Ottocento.
Come non ricordare Nick La Rocca e Tony Sbarbaro, nati entrambi a New Orleans da genitori italiani, che nel 1916 dettero vita all’Original Dixieland Jass Band. Con un po’ di ritardo rispetto agli altri paesi europei, la “nuova musica” cominciò ad affermarsi anche in Italia a partire dagli anni Venti, dapprima come musica da ballo, poi come progressiva adozione degli stili americani (swing, bebop, free, jazz rock), quindi come sintesi sperimentale di linguaggi di matrice eterogenea. Avversato inizialmente dalla Chiesa, dall’ideologia nazionalista, nonché da una cultura dominante poco incline a recepire valori estetici così innovativi, il jazz italiano è riuscito tuttavia a consolidare ben presto un proprio percorso virtuoso e a trovare un’autorevole collocazione all’interno del panorama internazionale.
I tre incontri delle Serate Jazz 2023 si terranno di lunedì in sala, a partire dal 6 novembre alle 19. Condotti da Dario Ghidoni, sono dedicati al racconto dei fatti, dei musicisti e delle circostanze che hanno segnato tale processo di emancipazione. Ospite della terza serata sarà Franco D’Andrea, pianista e interprete di spicco della scena jazzistica italiana e internazionale dagli anni Sessanta ad oggi, che porterà, con parole e musica, la sua autorevole testimonianza.
Dal 7 novembre, invece, partirà la stagione autunnale dell’Invito all’Ascolto, cinque matinée alle ore 9 del martedì, in collaborazione con corso di Storia della musica dell’Università della terza età e del tempo disponibile (Fondazione Franco Demarchi). Ad aprire le danze il giovane duo violino e pianoforte, formato da Mjlla Franetovich e Monica Maranelli, con un programma che abbraccia quattro secoli di musica, da Vitali a Chailly.