I Filarmonici di Trento e il Coro in Dulci Jubilo protagonisti del concerto per festeggiare il centenario dell'Ordine francescano
Analisi, recensioni, presentazioni delle grandi opere nella prestigiosa sala della Società Filarmonica di Trento
I Filarmonici di Trento e il Coro in Dulci Jubilo a Cremona per l’ottavo centenario di fondazione dell’Ordine Francescano, diretti dal maestro Alessandro Arnoldo.
Il concerto è previsto per sabato 11 novembre, alle 16 nella Chiesa di San Giorgio in San Pietro al Po nell’ambito della ricorrenza patronale di Sant’Omobono.
Un omaggio ai musicisti francescani che vede protagonisti I Filarmonici di Trento con il Coro in Dulci Jubilo (diretto da Tarcisio Battisti), sotto la direzione del maestro Alessandro Arnoldo. La parte dei solisti è affidata a due giovani cantanti ucraini: il soprano Daria Matiienko e il tenore Anton Radchenko.
Il testo musicato è il Cantico delle Creature o Cantico di Frate Sole di San Francesco d’Assisi, tra i primi documenti letterari italiani, massimo segno della fioritura spirituale del Duecento. Alla versione più antica, quella del Codice 338 conservato ad Assisi, hanno guardato i due padri e musici francescani, il veneto Terenzio Zardini e il trentino Ottone Tonetti insieme al conterraneo sacerdote Celestino Eccher.
Tre religiosi, tre prolifici compositori, che non hanno mai dimenticato di essere sacerdoti: pur impegnati in un’intensa opera compositiva e didattica (a Eccher dobbiamo la fondazione della Scuola diocesana di Musica Sacra di Trento, tuttora attivissima; Tonetti ha diretto la Civica Scuola Musicale Zandonai di Rovereto e fondato la Corale polifonica "Viadana", principale cassa di risonanza per la diffusione dell’opera compositiva di Lodovico Grossi da Viadana, anch’egli musicista francescano), consideravano queste attività come espressioni di un apostolato della musica sacra più che lavori di un musicista nel senso più ristretto del termine. A un ex francescano dal nome Michael Weisse dobbiamo, invece, il testo cinquecentesco del Begräbnisgesang di Brahms. Questo Inno funebre rappresenta con impressionante precocità l'assorbimento di una musica "storica" e al tempo stesso il primo nucleo del futuro Deutsches Requiem. L’accompagnamento del coro a cinque voci è affidato ad un'orchestra tutta di fiati con tromboni e timpani.
"Sorella Musica: due parole comuni e semplici, note a tutti, che unite hanno un potere unico per chi le legge, le pronuncia, le vive", spiega il maestro Arnoldo. "Il testo poetico del Santo di Assisi è affidato alle quattro voci miste del coro, unite a due soli di soprano e tenore e sostenute da un ricco organico orchestra che va dagli archi alle coppie di legni, dagli ottoni all’arpa, dai timpani alle campane tubolari".
Il concerto è promosso dall’Associazione Marc’Antonio Ingegneri e dalla Scuola diocesana di Musica sacra Dante Caifa, in collaborazione con la 52esima edizione del Festival Regionale di Musica Sacra di Trento e Bolzano e con il sostegno della Fondazione Arvedi–Buschini.