Contenuto sponsorizzato

L'estate dei bonus vacanza, dell'incertezza, delle pizzerie mezze vuote e delle contraddizioni

Non so quando torneremo al lago. Sento stridere. Qualcuno ha la mascherina. All'apparenza tutto è come sempre. Come sempre, quindi "troppo". Trovo eccessivi l'assembramento, le merende in compagnia, i bagni chiassosi. Sento volare delle bestemmie. Ma quella non è colpa del Covid
DAL BLOG
Di Idil Boscia - 02 luglio 2020

Amo raccontare frammenti di vita e tutto ciò che lascia un segno

Siamo andati anche noi al lago, domenica scorsa. I compiti delle vacanze sono sulla scrivania. C'è tutto il tempo. E poi, a dire il vero, manca lo stimolo a farli. Ancora più degli altri anni. Forse per l'incertezza. Che è più di noi genitori, che dei bambini, forse. A loro basta sapere che la scuola inizierà. La mente ha già memorizzato la data del 14 settembre. Il resto è avvolto dall'incertezza, anche per noi insegnanti. Le classi verranno smembrate? Quali spazi si utilizzeranno? Quale sarà l'orario? Sono, per ora, domande senza risposta. 

 

Fa caldo. Non ho voglia di cucinare. Decidiamo per il ristorante. Servirà prenotare? Pizza per 4. Ci siamo solo noi. Molto distante, un altro tavolo. La cameriera ci racconta che poco tempo fa è morto un ragazzo, nel lago. I bambini si rabbuiano. Non è bello pensare alla morte. Soprattutto di un ragazzo. Alcune persone corrono, vogliono seguire la sorte di una persona soccorsa dall'ambulanza. Una meta di svago può trasformarsi in qualcosa di terribile. Meglio non pensarci. È estate.

 

 

I treni sono puliti come non mai. Ma un po' di residuo timore c'è, anche se ti dicono di stare tranquillo. Ma basta una voce fuori dal coro, che la paura del contagio si insinua. Che male c'è? Il treno non è solo un treno: è l'incontro inaspettato, il libro in viaggio, la cuccetta condivisa con degli sconosciuti, le soste lunghe in cui scendono i fumatori. E tanto altro. Treno è anche pausa dal pedalare. Anzi, era. Vedremo come si attrezzeranno i trasporti, se ne saranno capaci, per rendere gli spostamenti sereni e non ansiogeni. 

 

Non so quando torneremo al lago. Sento stridere. Qualcuno ha la mascherina. All'apparenza tutto è come sempre. Come sempre, quindi "troppo". Trovo eccessivi l'assembramento, le merende in compagnia, i bagni chiassosi. Sento volare delle bestemmie. Ma quella non è colpa del Covid. Il ristorante vuoto, quello forse sì. Per molti, meglio fare la spesa e stare a casa. Magari di domenica, se si potrà. E, intanto, qualche convinzione vacilla. Come quella domenica - giorno libero per cui anni fa si raccoglievano le firme. E che adesso fa discutere politici, cittadini ed economisti. Sentiremo tutto ed il contrario di tutto.

 

 

Forse ci dovremmo abituare alle contraddizioni post Covid, alle affermazioni smentite, ad un caos latente. Ma, intanto, iniziamo a pensare al prossimo fine settimana. E all'estate dei bonus vacanza. Col punto di domanda.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
22 gennaio - 09:40
L'incidente è avvenuto ieri e nel pomeriggio sono scattate le ricerche dopo che l'anziano non aveva fatto ritorno a casa
altra montagna
22 gennaio - 06:00
Il primo cittadino di Valbondione, Walter Semperboni, difende il progetto di collegamento dei comprensori sciistici di Colere e Lizzola. Poi [...]
Cronaca
21 gennaio - 12:43
Un giovane ubriaco e molesto al “Maturaball” di Varna, in Alto Adige, è stato sanzionato: per lui scatta il foglio di via [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato