Anche con il Covid, l'autunno non tradisce e torna a colorare boschi e giardini
Amo raccontare frammenti di vita e tutto ciò che lascia un segno
Mi ricordo le parole di una mia cara amica, scomparsa troppo presto: "Quest'anno non mi sono resa conto dei colori dell'autunno". Ripenso spesso a quelle parole. Ripenso a come siamo e come stiamo diventando. Alla vita di 13 anni fa e a questa. E ripenso all'autunno.
Ho tanti quadri davanti a me: la maestra delle elementari ed il giardino della scuola, le poesie e gli haiku sull'autunno, le castagne e la festa dei nonni, i tappeti colorati ed il fruscio sotto le scarpe. Non ci tradisce, l'autunno, e torna. Con la sua aria fresca, con il suo saluto all'estate che se n'è andata e all'inverno che arriverà. Con la nostalgia di ciò che è passato e l'attesa per ciò che sarà. Molti associano l'autunno alla tristezza dell'assenza, alle festività dei morti. Per persone della mia generazione, ed ancor più delle precedenti, i primi giorni di novembre erano quelli della visita al cimitero, per le altre viene più immediato pensare alle feste di Halloween.
Anche in questo 2020 qualche segno di festa è rimasto: decorazioni sulle finestre, zucche sulle porte, carta igienica in strada di qualche mummia che ha perso dei pezzi. Nessuno ha suonato i campanelli, questo 31 ottobre. I bambini si sono organizzati diversamente. Alcuni si sono raccontati storie paurose in chat, altri hanno fatto una piccola festa all'aperto, attenti alle regole del distanziamento, altri ancora hanno escogitato il modo di ricevere comunque le caramelle dai vicini. Insomma, i bambini non si sono persi d'animo. Un po' di fantasia e via con la festa in una nuova formula: invece del dolcetto - scherzetto sull'uscio di ogni casa, un cestello porta caramelle al cancello, con l'invito a riempirlo, ma solo dopo avere messo il gel.
È stato, per molti, un 1 novembre di tranquillità, ancora maggiore se questo lunedì non si è andati al lavoro. Quella dei Santi, mi diceva un prete tanti anni fa, è la festa di tutti, perché nel mondo intero ci sarà pure un santo col nostro nome, anche se non di quelli canonizzati. Giorni particolari, dunque, che in alcune regioni sono accompagnate da dolcetti preparati per l'occasione. Basti pensare alle evocative "ossa di morti" siciliane. E dal 3 novembre, oltre che aspettare le misure del nuovo decreto, si è tornati in una dimensione quotidiana, abbracciati dai colori autunnali.