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Castel Valer, in 10 giorni già 1.800 visitatori. Ottimo esempio di connubio privato-pubblico per il futuro del turismo

Il mio auspicio è che questo caso possa tramutarsi in un esempio per tutti quelli che cercano oggi strade nuove per la crescita e lo sviluppo economico. È una strada che va percorsa per favorire processi di fidelizzazione e destagionalizzazione del nostro turismo
DAL BLOG
Di Franco Panizza - 06 maggio 2017

Segretario politico del Patt e Senatore nella XVII legislatura 

Nei primi 10 giorni dalla sua nuova apertura al pubblico, Castel Valer aveva già raggiunto 1800 visitatori. Un risultato che ci fa guardare con deciso ottimismo non solo all’obiettivo dei 13mila visitatori entro 4 mesi e mezzo per coprire le risorse impegnate per il progetto, ma anche in una prospettiva di crescita del turismo delle nostre Valli e del Trentino. L’obiettivo deve essere quello di un turismo sempre più di qualità, interessato a visitare una terra dove viene esaltato il legame tra bellezze naturalistiche e paesaggistiche da un lato e bellezze storiche e artistiche dall’altro.

 

L’apertura di Castel Valer ci permette di completare il percorso dei Castelli delle valli del Noce, quello che tiene assieme Castel Thun e i castelli di Caldes e Ossana, Castel Belasi, Castel Belfort e adesso anche Castel Valer. Un percorso che accentua l’originalità e l’unicità della nostra offerta turistica e che ne aumenta l’attrattività complessiva. Ma questo risultato non sarebbe stato possibile senza la passione e la disponibilità del Conte Ulrico Spaur, anzitutto per lo scrupoloso lavoro di mantenimento del Castello che ha permesso di conservarlo perfettamente. Ma anche grazie al coraggio dell’APT della Val di Non che si è fatta carico delle spese e del rischio d’impresa, consapevole dell’importanza strategica dell’investimento, nella convinzione che Castel Valer è un vero e proprio valore aggiunto nell’offerta turistica dell’intero nostro territorio.

 

Un percorso cominciato anni fa, quando ero ancora assessore alla Cultura, e nel quale un ruolo importante l’ha giocato anche il Comune di Tassullo, oggi Ville d’Anaunia. Nelle prossime settimane avremo tutti gli elementi per una valutazione sull’impatto che Castel Valer avrà per il nostro turismo. Oggi però possiamo già dire che si tratta di una riuscita collaborazione tra interesse pubblico e privato. Il mio auspicio è che questo caso possa tramutarsi in un esempio per tutti quelli che cercano oggi strade nuove per la crescita e lo sviluppo economico. Non solo il Trentino, ma l’Italia intera è disseminata di una straordinaria quantità di bellezze storiche e artistiche che appartengono a privati e che attraverso la collaborazione con il pubblico conoscerebbero un sicuro riscontro in termini di visitatori, con un impatto importante per la crescita turistica.

 

È una strada che va percorsa per favorire processi di fidelizzazione e destagionalizzazione del nostro turismo. Ci sono tante iniziative che si possono sviluppare attraverso una sinergia virtuosa tra interesse pubblico e privato: non solo i castelli, ma anche le numerose residenze storiche, come provammo a fare con il progetto Dicastelincastello, solo per citare un esempio. I prossimi mesi saranno impegnativi ma anche stimolanti. Raccogliamone la sfida, sapendo che oggi c’è questa opportunità che rende ancor più attrattivo tutto il Trentino.

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