Addio a Bertolucci, grazie Maestro, l'unico italiano a vincere un Oscar alla regia
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
E’ volato via il più grande sognatore. The dreamer, Bernardo Bertolucci, aveva 77 anni.
Con un silenzio che gli si addice. Una voce calma, sottile, bassa, dolce. E’ la sua anima che esce nelle idee e nelle immagini scolpite nei nostri ricordi.
Un artista a tutto tondo, che tocca tutte le arti, letteratura, poesia (con il padre poeta) e cinema.
Il visionario Pier Paolo Pasolini gli apre la strada facendo l’assistente in “Accattone”.
Parte dalla sua terra Bertolucci, l’Emilia, con Parma, la sua città, in “Prima della rivoluzione”. E poi tanti altri che molti citeranno.
Film del passato della nostra vita come “Ultimo tango a Parigi”, così censurato e processato per scene (nonostante la grandezza del vissuto Marlon Brando) che ora fanno solo sorridere.
C’erano i grandi eventi, dalla prima guerra mondiale fino alla contemporaneità, dietro “Novecento” (i contadini intorno alla polenta unico sostegno di vita) un film epocale, di solidarietà sociale che anch’essa fa sorridere se rapportato alle lotte dei nostri giorni contro i soprusi.
Sogni e trasgressioni per capire cosa sta cambiando intorno a noi, che ci riportano indietro nella storia del cinema. Sempre anticipatore. In tutto.
“The dreamers” dove i tre ragazzi si scoprono e divengono unici correndo tra le scale del Louvre. omaggiando i suoi maestri, Godard compreso.
Immagini che hanno fatto la storia del cinema italiano. Un esempio per il mondo che ha sempre apprezzato il nostro cinema.
Un grande personaggio Bertolucci, che finalmente vince l’Oscar (nove) con “L’ultimo Imperatore”.
La storia e la politica come sfondo per tradurre in immagini i sogni nel cassetto di un grande uomo.
Ha dovuto fare i conti con la malattia Bernardo Bertolucci, che lo ha segnato non solo fisicamente.
Un ricordo, quando arrivò al Mart di Rovereto per “Futuro Presente” 2007, con una sua retrospettiva.
Con la commozione negli occhi Bertolucci rispose alle interviste, umilmente, la voce sottile, per una narrazione assolutamente semplice nella sua immensa autorevolezza. Una commozione infinita, ora.
Grazie Maestro, voli via come un piccolo grande Buddha.