Una produzione artigianale e veritiera, ''l'impronta'' dei Tonini per un vino autentico e sincero
Cercherò di stuzzicare curiosità e piacevolezze. Lasciando sempre spazio nel bicchiere alla fantasia
La sincerità che si materializza, con il vino autentico messaggero d’amicizia. Senza alcuna mira roboante o per ostentare prestigio mediatico: solo la franchezza di una famiglia assolutamente contadina e altrettanto vocata – si potrebbe dire anche: votata – alla condivisione enoica. Perché i Tonini di Folaso, minuscolo agglomerato rurale sulla montagna che sovrasta Isera, riescono a concretizzare sogni. Per la piacevolezza di quanti hanno la voglia di avvicinarsi ai loro vini. Una produzione decisamente artigianale e altrettanto verace oltre che veritiera.
Gestione viticola nel rispetto delle tecniche biologiche, precisa attenzione ai cicli biologici dei loro vigneti collinari e una devota cura nelle vinificazioni. Sia per il vino "tranquillo" che per le loro versioni di vini vivaci.
Merito di papà Marco, di sua moglie Paola e dei suoi figli, Anna, Caterina e il giovanissimo Filippo pienamente coinvolto nel "progetto vino" impostato da qualche vendemmia da suo padre. Talmente determinato che in questi mesi ha deciso di cimentarsi nella gestione di un’azienda agricola lagarina, situata nel cuore dei Campi Sarni, lo storico Maso Roveri. Gestione prettamente viticola, in attesa di sfide enologiche che Filippo progetta nel prossimo futuro, forte di studi a San Michele all’Adige, esperienze in blasonate maison francesi (Chateau Margaux compreso ) e una gavetta tra le botti di Cantina Bolzano.
Intanto con l’impronta Tonini si presentano le loro bottiglie "di casa". Si proprio con l’impronta, perché il logo è siglato dall’impronta di un dito. Quella impressa sul Marzemino – vino sinonimo proprio d’Isera – e di alcune versioni di Trentodoc assolutamente promettenti. Una versione per così dire Base – pronta beva, ricca succosità, bell’amalgama e ritmico perlage - e una riserva chiamata Le Grile.
Spumante dedicato ai suoni della campagna, quei grilli che ritmano solitamente la quotidianità estiva in attesa dei raccolti. Ha una carica leggiadra nel suo colore dorato, nuance di frutta matura, essenze estive, per nulla invadenti. Grazia e potenza in simbiosi al gusto - è uno spumante "non dosato" - per un bere coinvolgente, di robusta struttura e godibilissima beva.
Marco Tonini, però non vuole essere un solista. Coinvolge anche la schiera di amici che lo stimolano a vinificare le sue uve. Ecco allora che sull’etichetta di una speciale Cuvèe di Trento Doc s’intravvedono i nomi di quanti hanno creduto nelle potenzialità "briose" dei Tonini.
Nomi per coinvolgere, nomi di persone che hanno deciso di condividere la sfida dei Tonini e che adesso possono vantare di avere un vero e proprio "cru" di Trento Doc. Spumante di assoluta scorrevolezza gustativa, decisamente amichevole. Del resto lo confermano i nomi che si leggono sotto l'impronta di questa microscopica caneva, da subito impostata al rispetto dei valori più genuini della degustazione. Con il vino che lascia spazio alla gioia e alla fantasia, pure alla curiosità. Magari quella di abbinare i nomi alla faccia di altrettante persone.
Famiglia Tonini che onora le sue radici contadine coltivando pure frumento in qualche minuscolo loro podere. Raccolto parco, pieno si significato. Per proporre una farina di stampo solidale, per sfornare pane dal sapore inconfondibile della genuinità. Tutto questo per ribadire come la briosità del vino sia contemporaneamente il sigillo tra una sensazione tecnica e uno stimolante approccio caloroso. Caldo, avvolgente, proprio come l’amicale abbraccio dei vignaioli sinceri.
Abbraccio spontaneo, come quello tra quanti si vogliono bene, e a prescindere da quanto si assaggia. Solo il calore e l’impronta della sincerità. Che i Tonini con orgoglio imprimono sulle etichette delle loro (ancor poche) bottiglie e dispensano però in abbondanza.