Nasce la nuova etichetta di Moser: Blauen Blanc de Noirs, un esclusivo TrentoDoc da uve nere e dopo 72 mesi di riposo sui lieviti
Cercherò di stuzzicare curiosità e piacevolezze. Lasciando sempre spazio nel bicchiere alla fantasia
Il blu nel nome, come in un valzer di Johann Strauss. Per evocare melodie enologiche seppur vincolate alla vivacità di uno spumante. E non solo. I Moser - quelli del pedale, con il campionissimo Francesco saldamente al comando - hanno appena presentato a Milano il loro esclusivo Trentodoc.
E' Blauen, il nome scelto per un "Blanc de Noirs" - un vino bianco da uve nere - che dimostra tutta la bravura dell’equipe moserologa, a partire da Matteo, chef de cave, nonché nipote di Francesco, poi i figli del campione, Carlo e Ignazio. Ecco, anche Ignazio in questa evoluzione spumantistica ha la sua parte. Non secondaria. Non riguarda però il susseguirsi di gossip sulla sua dinamica querelle sentimentale. Ignazio è parte integrante di Blauen.
Perché lo spumante in questione è stato meticolosamente elaborato molto prima dei recenti clamori televisivi del fascinoso trentenne figlio di Carla e Francesco Moser. Con Ignazio - diplomato in enologia a San Michele all’Adige - comunque coinvolto nelle dinamiche aziendali della sua famosa famiglia.
Un vino brioso scaturito da una mirabile selezione di uve Pinot nero - in tedesco chiamato Blauburgunder, per il blu degli acini di questa eccezionale varietà d’uva - grappoli raccolti nei vigneti collinari di Gardolo di Mezzo, la valle di Cembra alle porte, e una precisa vinificazione eseguita da Matteo Moser nel 2015. Oltre 72 mesi di riposo sui lieviti, per poi ‘esplodere’ nella grazia di un Trentodoc decisamente coinvolgente.
Spumante classico marcatamente dolomitico, emblema di un percorso educativo al buon bere. Che in questo periodo, tra allarmi salutistici, i medici che bandiscono l’alcol (bisogna ribadirlo: è il loro importante lavoro, avvertono, pure insegnandoci salubri stili alimentari, consigliando di sorseggiare vino solo in speciali occasioni e con doverosa attenzione) diventa comunque occasione per un meditato quanto tollerabile ‘peccato alcolico’ liberatorio. Proprio come il farsi cullare sulle note di un valzer, il blu del Danubio, la briosità di un blu dei Moser, molto più coinvolgente - a mio giudizio - di qualche indiscrezione giornalistica con sfumature tra il rosa e l’osé sulla coppia Ignazio&Cecilia.
Ecco il Blauen è la classica bollicina fine, nervosa. Nuances odorose, affilate, stilettate godose di mele e nocciole selvatiche, molto espressivo al palato, timbro aromatico di fieno, che avvinghia le papille rilanciando sensazioni di grande setosità. Poche migliaia di bottiglie, prezzo attorno ai 60 euro, ma uno spumante che già assume il ruolo elegante e gentile del ‘grimpeur’ (in termini ciclistici) più dotato.