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Dario Dall'O, un vignaiolo vulcanico nuovo interprete del vino trentino con uno spumante orgogliosamente chiamato Magnifico

Dalle pendici dei dolci colli Euganei ai ilari in pendenza delle Dolomiti, Dall'O si inserisce nella scena di nuovi interpreti del vino trentino con prodotti accattivanti e inusuali. L'ultimo nato è lo spumante Magnifico, impostato proprio per una irruenta versatilità
DAL BLOG
Di Ades, by Nereo Pederzolli - 18 maggio 2021

Cercherò di stuzzicare curiosità e piacevolezze. Lasciando sempre spazio nel bicchiere alla fantasia

Piccoli produttori crescono. Lo fanno con istrionica operatività, cercando di scardinare pure stantie procedure che coinvolgono metodi di vinificazione, imbottigliamento e pure di vendita.

 

Tra i nuovi vignaioli ecco Dario Dall’O radici native tra i Colli Euganei, territorio vulcanico per eccellenza, che da qualche vendemmia s’è insidiato sul conoide verso il Cornetto del Bondone, nel cuore di Cavedine, proprio davanti al panoramico scenario delle Dolomiti di Brenta. Ha acquistato diversi ettari di vigneto strappati al bosco, filari in pendenza, testimoni di come i contadini della zona riuscivano a curare con grande fatica minuscoli appezzamenti. 

 

Coltiva solo uve Chardonnay e Pinot nero, metodi improntati al biologico, domando solo la vigoria delle piante, destinando gran parte delle uve a bacca bianca al suo In Primis, vino accattivante, decisamente inusuale. Anche perché scaturito dalla consulenza enologica con Roberto Cipresso, wine maker di gran fama, operativo in mezzo (ed oltre) mondo, con una base operativa in una ‘wine factory’ in quel di Montalcino. Proprio dove, inizialmente, Dario Dall’O trasportava le uve da pigiare raccolte tra Stravino e Cavedine. 

 

Trasferta per elaborare nuovi progetti. Ed ecco l’avvio di una cuvèe destinata ad uno spumante classico, mentre prendeva corpo anche una mirata produzione di un Nero a base di Pinot nero. La cantina è stata potenziata, trasformata pure in un singolare atelier per rassegne d’arte, senza mai tralasciare cure enoiche ‘in proprio’, fatte in casa, anche se impostate dall’equipe di Roberto Cipresso.

 

Vini che in questa primavera 2021 fanno capolino, affiancati anche da un Nosiola – vino quotidiano - da uve di campi presi in affitto verso i laghi del Sarca. Carattere e singolarità tutte da esplorare, per dei vini che vogliono interpretare in maniera assolutamente ‘fuori dal coro’ l’espressività dell’ambito dove nascono.

 

Per capirlo basta sorseggiare l’ultimo nato, vale a dire lo spumante classico, un Pas Dosè, ovvero zero dosaggio zuccherino, uve esclusivamente Chardonnay, maturato per oltre una dozzina di mesi sui lieviti, impostato proprio per una irruenta versatilità.

 

Dario Dall’O ha chiamato il suo spumante Magnifico, etichetta d’autore, opera di Federico Ferrarini, artista che tra qualche settimana inaugurerà una mostra personale proprio tra botti e bottiglie della cantina di Cavedine. Magnifico, nome molto impegnativo per delle ‘bollicine’ assolutamente nuove (Con la consulenza dello spumantista Mauro Mangiameli), definizione scelta anche come provocazione, stimolo al confronto, all’istrionica operatività di questo vignaiolo padovano sicuramente vulcanico anche nelle terre dolomitiche.

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