Un esposto alla Procura della Corte dei conti, il Coordinamento a tutela del lago di Garda contro la ciclovia
Il Coordinamento interregionale a tutela del lago di Garda, che comprende trenta associazioni ambientaliste e portatori d’interessi delle tre Regioni di Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto, ha consegnato un esposto alla Procura della Corte dei conti per dire "No" alla ciclovia
RIVA DEL GARDA. Un esposto alla Procura della Corte dei conti per ribadire il "No" alla ciclovia del Garda. Il Coordinamento interregionale a tutela del lago di Garda, che comprende trenta associazioni ambientaliste e portatori d’interessi delle tre Regioni di Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto si è già espressa nel corso del tempo per evidenziare rischi e criticità del progetto.
Le associazioni ritengono che la realizzazione dell'opera sarebbe uno spreco di denaro pubblico e che rappresenta uno sfregio delle coste del lago di Garda. Il Coordinamento evidenzia la necessità di salvaguardia dell’aspetto paesaggistico, evitando la proposta di pensiline metalliche aggettanti a sbalzo sull’acqua, da aggrappare alla roccia; la tutela dell’ambiente di vita della flora lungo le coste ghiaiose, specialmente in località Val Gola dove la riserva naturale è luogo di riproduzione della rarissima specie di arbusto erbaceo Dafne di Reichstein e dove interventi di disgaggio delle pareti rocciose, con asportazione della vegetazione e pulizia delle stesse potrebbero innescare un notevole danno di carattere botanico e naturalistico.
Negli scorsi giorni una rappresentanza del Coordinamento interregionale a tutela del lago di Garda è stata accolta nella sede di Navigarda a Desenzano dal direttore di servizio Giuseppe Mafale.
Gli ambientalisti avevano sottolineato le criticità che riguardano il progetto delle Ciclovia del Garda, in particolare nell'alto lago, dove, in aree di elevatissimo valore paesaggistico e naturalistico (e anche ad alto rischio geologico) il progetto prevede la costruzione di impattanti passerelle sospese con paramassi, nuove gallerie artificiali e passerelle sorrette da pilastri nel lago. Come se non bastasse in quell’area i versanti sono instabili e spesso si verificano delle frane, circostanze che potrebbero mettere in pericolo i futuri fruitori (Qui articolo).
In queste ore il Coordinamento interregionale ha presentato un esposto alla Procura della Corte dei conti.