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Attualità

Vie d'arrampicata schiodate in Val d'Adige, compare un nuovo messaggio: "I danni ambientali sono reversibili, quelli sulla vita delle comunità irreparabili"

"È inutile che continuiate ad arrovellarvi il cervello sull'identità dei nostri fantomatici membri, non la scoprirete mai (...) Agiamo quando meno ve l'aspettate prendendo tutte le precauzioni necessarie: la nostra identità coincide totalmente con l'azione di schiodatura degli itinerari prescelti". Dopo il ripristino integrale della via Mamma Li Turchi, ci è stato segnalato un nuovo e lungo messaggio, firmato Nucleo Abitanti Rivoluzionari

di
Redazione
08 gennaio | 13:15
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

Questa vicenda sta diventando un sequel. Appena due giorni fa davamo notizia del ripristino integrale della via Mamma Li Turchi (QUI articolo), che si sviluppa in Val d'Adige, sulle pareti che si affacciano sull'abitato di Canale di Rivoli, e a cui lo scorso novembre erano stati tolti per protesta gli spit (punti di ancoraggio) e le soste (ne abbiamo parlato QUI e QUI). Inoltre, a financo al nome della via cancellato, era comparsa la scritta "Climbers go home!"

 

Al termine dell’articolo ci domandavamo se, con la richiodatura, la storia si sarebbe chiusa definitivamente. E invece… Invece stamattina ci è stato segnalato un secondo messaggio firmato NAR (Nucleo Abitanti Rivoluzionari), acronimo con cui si firmano gli autori di queste operazioni di schiodatura integrale delle vie (e che, non si capisce se volontariamente, evoca i peggiori lati oscuri della storia d'Italia: NAR era infatti l'acronimo dei Nuclei Armati Rivoluzionari degli anni di piombo, organizzazione terroristica di estrema destra).

 

Il secondo, sì, perché un primo messaggio dove venivano spiegati i motivi dell’iniziativa era già stato lasciato ai piedi delle pareti (ne abbiamo parlato QUI).

 

In apertura di questo secondo scritto, intitolato La deriva populista dell’arrampicata, che sembra voler ribadire quanto enunciato nel primo, compaiono anche due slogan:

  • Residents against drillers (residenti contro i trivellatori)
  • Climbers go home!

 

e un sottotitolo:

 

I danni ambientali sono reversibili, quelli sulla vita delle comunità irreparabili. L’oppio occidentale del tempo libero ci impone la perdita di identità a favore del benessere delle masse. L’unica via per le piccole comunità è decidere del proprio destino”.

 

 

Qui di seguito il testo integrale del nuovo messaggio:

 

“In seguito alla schiodatura della 'via' Mamma Li Turchi abbiamo assistito a un'isteria chec-comane-collettiva da parte del popolo tessariano, particolarmente nutrito di caioti e arrampicatori dell'ultim'ora tremolanti per qualche piastrina mancante, affrettati nell'emettere giudizi sui probabili responsabili, vani conoscitori della storia della scalata in Valdadige, men che meno delle dispute fra gruppi di rocciatori nel corso degli anni. Vogliamo quindi rassicurare questi arrampicatori esaltati e fanatici: le piastrine che mancano qua e là non le abbiamo tolte noi, tuttalpiù dei vostri colleghi rumegari.

 

I NAR si contraddistinguono infatti per opere di schiodatura totale di vie di arrampicata scelte per i motivi già esposti, i quali vanno oltre le antipatie personali; è dunque inutile che continuiate ad arrovellarvi il cervello sull'identità dei nostri fantomatici membri, non la scoprirete mai: per scomodare un noto adagio, ci muoviamo su questo territorio come pesci nell'acqua, ne conosciamo ogni piega e anfratto, agiamo quando meno ve l'aspettate prendendo tutte le precauzioni necessarie: la nostra identità coincide totalmente con l'azione di schiodatura degli itinerari prescelti. Attraverso tale atto sociale intendiamo ridurre, con l'auspicio di estir-pare, le metastasi del mondo scalatorio veronese che da tempo cercano di estendersi anche in Valdadige e nel caprinese: lobbies dei trapani, guide alpine, portatori di interesse, promotori del territorio: consideriamo questi soggetti degli usurpatori, la nostra antitesi, il nostro obiettivo.

 

Stavolta è toccato al Leone Nemeo, un ‘itinerario’ che tormenta da anni la popolazione di Tessari e i cui apritori, al pari dell'animale mitologico, possiedono una pelliccia insensibile al dialogo: pertanto, ugualmente a Eracle, solo la forza dei nostri martelli e chiavi ha portato alla sua definitiva sottomissione.

Presto colpiremo nel profondo del cuore, e ancor più duramente, coloro che pensano di agire indisturbati e intoccabili. Nel frattempo, cogliamo l'occasione per augurare a tutti un felice anno nuovo!”

 

 

Al termine dell'articolo i NAR tengono ulteriormente a tratteggiare la loro identità, definendosi:

 

"Gruppo apolitico e nonviolento, umile servitore del pensiero critico
Oppositore delle combutte fra guide alpine e portatori di interesse
Avverso al dogma della standardizzazione
Antagonista delle lobbies dei trapani
Ostile all'ignavia e al democratismo prét-à-porter
Promotore di una gestione consapevole e previdente del territorio e dei flussi turistici".

 

Se il messaggio di protesta è chiaramente evidenziato da questo scritto, le azioni dichiarate sono ancora da verificare. Seguiranno aggiornamenti perché ormai una cosa è certa: non si può certo parlare di “storia chiusa”.

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