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Attualità

"Perfino i progettisti hanno ammesso la pericolosità del sito". La frana ostacola la realizzazione dell’impianto di collegamento Stadio Apollonio - Socrepes

Roberta De Zanna di Cortina Bene Comune: "Per conoscere lo stato dell’iter procedurale della variante urbanistica abbiamo depositato un’interrogazione"

di
Redazione
13 gennaio | 13:00
Questo articolo si rispecchia nei nove punti del Manifesto,
di cui il Comitato scientifico dell’AltraMontagna è garante.

"Tra le difficoltà oggettive che ostacolano la realizzazione dell’impianto di collegamento Stadio Apollonio - Socrepes la frana incombente sull’area è sicuramente la più evidente tanto che perfino i progettisti sono stati costretti ad ammettere la pericolosità del sito arrivando ad affermare che 'in caso di movimenti del suolo si provvederà alla sospensione del servizio', che tradotto vuol  dire, una volta incassati i compensi per il progetto ed i lavori, chi se ne importa se viene giù tutto o se si dovrà chiudere!"

 

Roberta De Zanna, consigliera comunale a Cortina, ha commentato la realizzazione dell’impianto di collegamento Stadio Apollonio – Socrepes (ne avevamo parlato QUI).

 

"Ma c’è un altro problema evidenziato dal parere espresso dall’Autorità di Bacino che riguarda direttamente il Comune di Cortina d’Ampezzo", prosegue De Zanna, "ovvero il fatto che 'l’attuale Piano Regolatore del Comune, nell’area della stazione intermedia dell’intervento B ( impianto) indica una zona E/2 – zona a prato e pascolo, priva di perimetrazioni riferibili al demanio sciabile e agli impianti di risalita di progetto. Nel caso in cui dovessero rendersi necessarie varianti allo strumento urbanistico dell’ Amministrazione Comunale per l’area della stazione intermedia, classificata a pericolosità P2 e interferente con una zona di attenzione, se ne evidenzia fin d’ora l’incompatibilità con la disciplina dell’art. 11 , comma 3 delle Norme di Attuazione e anche con quelle dell’art. 5, comma 4'.

E nello specifico il comma 3 non prevede in zona P2 la realizzazione di volumetrie edilizie (quale è la stazione intermedia) e, in caso di variante urbanistica, devono essere valutate le condizioni di dissesto evidenziate e la verifica è preventivamente trasmessa alla Regione che provvede all’attribuzione della classe di pericolosità".

 

"Allo stato attuale", conclude la consigliera, "è dunque necessaria una variante urbanistica, lavoro per i tecnici del Comune di Cortina d’Ampezzo che si dovranno assumere la responsabilità di dichiarare il grado di pericolosità dell’area e la possibilità o meno di realizzare volumetrie edilizie e anche per i consiglieri comunali  che dovranno approvarla, divenendo di fatto anche loro responsabili di quanto potrà accadere in futuro.

Per conoscere lo stato dell’iter procedurale della variante urbanistica abbiamo depositato un’interrogazione che qui alleghiamo".

 

 

INTERROGAZIONE

 

ai sensi dell’articolo 45 comma 2 del Regolamento per il funzionamento degli Organi Collegiali, il Gruppo Cortina Bene Comune interroga il Sindaco Gianluca LORENZI sulla seguente questione:

 

Con riferimento al progetto 04/2024 Proposta di Partenariato pubblico privato per un nuovo sistema integrato di mobilità intermodale nel Comune di Cortina d'Ampezzo si chiede quanto segue.

 

Premesso che

 

- nell’attuale Piano Regolatore del Comune di Cortina d’Ampezzo, approvato in via definitiva con deliberazione della Giunta Regionale Veneta n. 3534 del 14/11/2003, la linea, i sostegni e la stazione intermedia ricadono in E/2 zone a prato pascolo;

- dette aree risultano prive di perimetrazioni riferibili al demanio sciabile e agli impianti di risalita di progetto;

 

si chiede

 

- se è in corso di istruttoria la variante allo strumento urbanistico da parte dell’Amministrazione Comunale per l’area della stazione intermedia e la tempistica della procedura.

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